Non viene fumata. Questa è la prima premessa. Dallo scorso anno, una quarantina di pazienti afferenti
all'ambulatorio di terapia del dolore dell'ASST assumono, secondo la prescrizione medica, cannabis quale "farmaco" per alleviare quel male che gli ha portati a chiedere aiuto agli specialisti lecchesi. La sostanza - che da agosto, in Lombardia, è dispensata dal sistema sanitario e dunque è gratuita per i fruitori - può essere prescritta, ad uso terapeutico, principalmente a due categorie di malati: coloro i quali soffrono di patologie dolorose dovute a problemi neurologici (sclerosi multipla o dolore da contrattura muscolare, in primis) e a coloro i quali, già sottoposto ad altri trattamenti come le infiltrazioni, non rispondono agli stessi.
"La proponiamo in prima visita, poi i pazienti vengono ricontrollati a tre o sei mesi di distanza" argomenta il dr. Maniglia, responsabile dell'ambulatorio, ben puntualizzando come, ad oggi, "non ci sono studi che dimostrino l'efficacia" della cannabis, recentemente autorizzata ad uso medico sull'onda più di una moda che di vere e proprie evidenze scientifiche. In alcuni casi, comunque, sembrerebbe funzionare, aiutando a diminuire il dosaggio degli oppiacei o a trattare soggetti in cui hanno manifestato tossicità.
"Burocraticamente la prescrizione è molto impegnativa" ricorda altresì l'anestesista, precisando come alcuni malati preferiscano non avviare questo tipo di terapia in quanto implica limitazioni per la guida, elemento quest'ultimo che fa spostare il baricentro del possibile panel di utenti verso una popolazioni più anziana pur innescando, la proposta di cura tramite cannabis, alle volte reazioni di sorpresa da parte di chi ha qualche primavera in più sulle spalle. Non è poi ancora così facile procurarsi la sostanza. "Nel lecchese c'è una sola farmacia che la vende, una in provincia di Bergamo, un paio a Milano. Quest'ultime, previo invio della ricetta, si sono organizzate per spedire poi il prodotto".
L'assunzione avviene principalmente in due modi. Vengono vendute bustine, simili a quelle del thè, da lasciare in infusione oppure vengono preparati degli oli, con i principi attivi propri della cannabis disciolti in una base di olio d'oliva, in una "formula" dunque decisamente più pratica da consumare, anche più volte al giorno, secondo ricetta. "E' anche possibile assumerla per inalazione ma l'effetto in quel caso è più immediato ma meno duraturo: è prescritta solo per pazienti particolari e dunque per chi ha picchi di dolore in determinati momenti".
Un'ultima precisazione: "La cannabis terapeutica non ha nulla a che fare con quella che viene venduta, anche in centro a Lecco, da negozi specializzati".
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