La rete non propina però soltanto “sole”. Nel periodo in esame sono state iscritte anche 37 notizie di reato (11 a carico di noti e 26 di ignoti) per accesso abusivo e danneggiamento dati e sistemi informatici. Il dato nell'arco di quattro annualità si è praticamente triplicato (12, nel periodo 2016-17, 20, nel 2017-18, 34, nel 2018-19 e appunto 37 nell’ultimo anno).
Quattro poi le notizie di reato, 3 con indagato noto e un ignoto, per illecita intercettazione di comunicazioni informatiche o telematiche.
Ancora in forte aumento, il dato riguardante le iscrizioni per i reati contro il patrimonio effettuati a mezzo strumento informatico, dalle 258 iscrizioni (7 noti + 251 ignoti), del 2018-2019 si passa alle attuali 495 (17 noti + 478 ignoti), per un aumento del 91,86%. Questi procedimenti vengono trasmessi alla Procura della Repubblica di Milano, stante la competenza distrettuale per tale tipo di reati.
Il web “pesa” infine, anche nell'ambito di un reato di altra natura, spesso commesso però proprio in ambiente virtuale: le estorsioni. 55 le denunce approdate in Procura in capo ai 12 mesi in esame (in contrazione rispetto alle 81 dell'anno del 2018-2019). Il numero preciso non è indicato ma di queste, sottolinea il report, numerose sono riferite a ricatti conseguenti all'invio di foto di carattere intimo a mezzo internet o social. Classico il caso dell'utente di siti di incontri o di chat erotiche che dopo essersi spogliato in rete, magari seguendo l'esempio dell'anonimo soggetto dall'altro capo dello schermo, si ritrova a essere vittima di pretese di denaro sotto la minaccia di diffondere la registrazione di quanto accaduto.