PAROLE CHE PARLANO/64

Il coniglio

Normalmente, a che cosa associamo il coniglio? Ovviamente, alla grande fertilità e alla sua proverbiale paura. Che poi, biologicamente parlando, si tratta di due aspetti quasi sovrapponibili: il coniglio è un animale indifeso, cibo di molti predatori, dalle volpi ai lupi, dalle faine ai rapaci e altri ancora. Produrre molti discendenti è pertanto un modo per la conservazione della specie, così minacciata dai carnivori. Anche la paura, tuttavia, che noi valutiamo negativamente, andrebbe collegata alla stessa necessità di sopravvivenza: dotato di buon olfatto, vista e udito, grazie alla sua velocità di fuga, riesce spesso a sottrarsi ai suoi inseguitori
. Nella tradizione dei nativi americani, il coniglio, animale totem senza mezzi di difesa, è stato aiutato dal Grande Spirito che gli ha donato agilità, velocità, capacità di nascondersi nelle tane sotterranee che lui stesso scava.
Proprio da questa sua abilità nasce la parola coniglio, attestata con varianti anche in francese, provenzale e portoghese; deriva infatti dal latino cuniculus, cioè buca sotterranea, con riferimento alle tane da lui scavate. E il nome scientifico del coniglio europeo, Oryctolagus cuniculus, rimarca proprio questa sua propensione.


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Rubrica a cura di Dino Ticli
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