Ozono: lecchese oltre soglia, a Moggio è record con 214 µg/mc

La cappa di calore che anche a Lecco minaccia di sfondare la soglia dei 36° nella giornata di venerdì per poi mantenersi attorno a 33° per tutta la prossima settimana fino a un week end di fuoco con punte a 37° ha innescato anche il fenomeno inquinante dell’Ozono. Si tratta di un gas naturale di importanza fondamentale nella stratosfera (10-15 km fino a 30 km dal suolo) perchè filtra le radiazioni ultraviolette potenzialmente cancerogene. Ma in quantità elevata nella troposfera (la parte più bassa dell’atmosfera) risulta dannoso sia per l’uomo (bambini e anziani in particolare) sia per le piante.
Sinora nel lecchese si sono verificate pochissime escursioni oltre la soglia di informazione di 180 microgrammi per metro cubo (anche se la soglia limite di 120 che non dovrebbe essere superata più di 25 giorni per anno civile come media sui tre anni è quasi costantemente scavalcata) . Ma con la caduta del vento e l’impennata ulteriore delle temperature tutto il lecchese è stato colpito dal fenomeno dell’Ozono. Manca il dato della centralina di Merate che ormai da tempo non registra questo inquinante.
Quella di Lecco via Sora il giorno 14 ha fatto registrare 193 microgrammi per metro cubo, quindi oltre la soglia di informazione. Peggio ancora Valmadrera con 202 e Moggio con 214. A Perledo la punta più alta è stata di 200 microgrammi/mc mentre resta sotto Colico a quota 165, comunque ben oltre la soglia limite.  

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