Lecco: incontro in Provincia sul futuro della Riello, lavoratori in presidio

Lavoratori della "Riello" in presidio (e in sciopero per quattro ore) nella mattinata di oggi, mercoledì 7 settembre, in Corso Matteotti a Lecco. Gli uffici della Provincia, infatti, hanno ospitato un incontro tra i rappresentanti dell'azienda e le Istituzioni per fare luce sull'intenzione della Spa - che in città ha sede in via Risorgimento, nel rione di Belledo - di smantellare il sito locale per creare un nuovo polo di ricerca a Villasanta, con un possibile investimento da 16 milioni.



L'iniziativa, ventilata per la prima volta nell'aprile scorso, andrebbe a interessare i circa 140 dipendenti attuali, che sarebbero tutti dislocati nel monzese in un sito dismesso che, comunque, andrebbe ancora bonificato e reso idoneo all'attività aziendale, che consiste nel progettare pompe di calore e caldaie a basso impatto ambientale.



"Perché non realizzarlo qui, questo polo? La struttura c'è già, la spesa sarebbe nettamente minore. E non ci vengano a dire che Villasanta è più comoda perché più vicina a Milano, non è vero" hanno commentato questa mattina Giuseppe Cantatore della CGIL e Pier Giuliano Capelli della FIM CISL, al fianco dei lavoratori in presidio prima di partecipare all'incontro in Provincia. "Ci è stato detto che Lecco non è appetibile, ma perché, per esempio, nessuno pensa che qui abbiamo il Politecnico, con cui si potrebbe costruire una bella sinergia? Dall'incontro odierno ci aspettiamo che le Istituzioni possano mettere sul tavolo qualche opportunità stimolante affinché l'azienda capisca che restare qui è la scelta più giusta per tutti. Si può aprire un percorso ma al momento è difficile capire che cosa succederà, anche perché sono ormai sei mesi che non si fa più cenno allo smantellamento del sito lecchese: l'idea è ancora concreta? Quello di Villasanta sarebbe davvero un polo di eccellenza? E, soprattutto, non è che magari c'è in ballo una dismissione ancora più ampia? Sono tante le domande a cui bisogna dare una risposta".


Matteo Invernizzi e Pier Giuliano Capelli (FIM CISL), Giuseppe Cantatore (CGIL) e Renzo Dotti (FIOM CGIL)

"Parlando a un livello più generale - hanno aggiunto i due rappresentanti sindacali - è fastidioso sapere che molte persone dipendono da una multinazionale che si sente in diritto di fare ciò che vuole, sfruttando il territorio per poi abbandonarlo di punto in bianco, se le pare. Il problema della "Riello" di oggi può essere un problema di altri domani, motivo per cui questa "battaglia" ha un senso più ampio di quello contingente. Il mercato del lavoro deve avere una stabilità, ed è importante che a livello nazionale si impongano le regole e le condizioni necessarie per far sì che ciò avvenga".

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