Concordato Franci, la CGIL: si acceleri per non perdere clienti e ulteriore forza lavoro

Giuseppe Cantatore
Accelerare i tempi, per evitare il protrarsi di una situazione di stasi che non fa bene a nessuno. Questa la richiesta della FIOM CGIL in riferimento alla Franci, storica impresa del territorio con sede a Valmadrera, che, a fine febbraio ha presentato, utilizzando un termine ormai soppiantato dalla riforma della legge fallimentare, domanda di ammissione al concordato preventivo (in continuità) in bianco. "L'azienda è indubbiamente appetibile" spiega Giuseppe Cantatore che, per il sindacato, sta seguendo la vicenda, in diretto contatto tanto con i commissari nominati dal Tribunale tanto con la proprietà a cui il segretario organizzativo della FIOM riconosce gli sforzi fatti per onorare fino all'ultimo e dunque fino all'apertura della procedura concorsuale che, come noto, cristallizza poi la situazione debitoria introducendo un nuovo esercizio, tutti gli stipendi, senza "lasciare indietro" mensilità come visto invece in altre crisi aziendali. La proprietà poi, prosegue il delegato della CGIL, sembrerebbe essere alla ricerca di nuovi partner per la creazione di una newco che possa proseguire l'attività, con l'interessamento già dimostrato da alcune realtà del territorio, anche non direttamente legate al settore dell'automotive, principale specializzazione della Franci, fornitrice in primis di stampi per paraurti per grandi case automobilistiche. "Un mercato complicato" spiega Cantatore. "L'automotive, lo stiamo denunciando in tutti i contesti, è condizionato da fasi di fibrillazione, da continui stop and go", tra covid, crisi energetica, rincari delle materie prime e "ricatti" di chi gestisce le commesse. "L'azienda ora sta continuando a lavorare. Sessanta i giorni di tempo concessi per presentare il piano, prorogabili di altri sessanta. Tempi lunghi, dunque. Noi chiediamo una accelerazione, tempistiche funzionali ai clienti (che nell'incertezza potrebbero rivolgersi ad altri) e per i lavoratori. Si tratta di personale con elevate professionalità, richieste anche da altre aziende" argomenta Cantatore spiegando che su un centinaio di assunti, "qualche decina" si è già accasata altrove, in cerca ovviamente di garanzie. "Al momento si è avuto un problema solo con il pagamento del primo mese post richiesta di concordato, slittato. Ma ora ci hanno già garantito che le prossime mensilità saranno corrisposte regolarmente. Si sta facendo minimamente uso della cassa integrazione, per uno-due giorni e non per tutti. Cassa non anticipata e dunque si tenta di utilizzarla il meno possibile. Per quel che ne sappiamo, ci sono commesse solo fino a aprile/maggio. Ma tra le aziende interessate, sembrerebbero esserci imprese, del territorio, con lavoro già in pancia. La speranza dunque è di riuscire a uscire dall'attuale stand-by". E che gli interessati si dimostrino "imprenditori, non avvoltoi". In altre parole che l'investimento venga fatto "prima".
A.M.
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