Lecco: arte e... colori nel progetto dei bimbi della 'Damiano Chiesa'

“Un bambino creativo è un bambino felice!” diceva Bruno Munari. Questo il motto e lo sfondo integratore del progetto annuale della Scuola dell'Infanzia "Damiano Chiesa" di Lecco, i cui alunni, attraverso l’opera “Cappuccetto Rosso, Verde, Giallo, Blu e Bianco” dell'artista, designer e scrittore del '900 hanno scoperto differenti versioni della fiaba classica, storie in cui tutto è rigorosamente monocolore.




Gli “ingredienti”, come spiegano le insegnanti della scuola, sono gli stessi: la bambina con il cappuccio colorato, la mamma che prepara il cestino per la nonna, il viaggio da compiere e il lupo in agguato. Cambiano però tutti gli scenari: l’avventura di Cappuccetto Verde si svolge in un bosco, quella di Cappuccetto Giallo nel traffico di una grande città, per Cappuccetto Blu il paesaggio è marittimo, mentre Cappuccetto Bianco si muove sulle pagine bianche, in una distesa infinita di neve.






Da qui la realizzazione di quattro plastici: attraverso l’uso e la sperimentazione di differenti materiali, poveri, di riciclo e di uso comune, i bambini hanno dato forma, tridimensionalità e carattere a personaggi, situazioni, valori ed emozioni. Anche il lupo cattivo si adatta al mutare dei contesti: insegue la bambina tra gli alberi, guida un’automobile in città, nuota tra le onde e infine fa percepire la sua presenza, ululando, nascosto nella neve.







Riconoscendo nelle diverse storie la figura dell’aiutante (la rana Verdocchia, i canarini, la nonna), i bambini hanno interiorizzato l’importanza di atteggiamenti e significati dell’agire: coraggio, amicizia e lealtà. Di forte impatto il messaggio educativo: i lupi cattivi esistono. A volte si presentano in modi inaspettati, ma si possono vincere. I Cappuccetti si salvano perché l’unione fa la forza, anche contro i “malvagi”.






"I piccoli alunni hanno partecipato con entusiasmo alle proposte, dimostrando di acquisire nuove capacità operative, linguistiche e creative" confermano entusiaste le insegnanti. "Quando un bambino può esprimere liberamente emozioni e sentimenti attraverso il linguaggio dei segni, delle forme e dei colori, allora è davvero felice".
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