Valmadrera: mensa bio? Il sondaggio è quasi pronto

Novità sulla questione mensa biologica a Valmadrera. “Diffonderemo il sondaggio la prossima settimana” ha annunciato Raffaella Brioni, vicesindaco nonché assessore all’istruzione. Si tratta, lo ricordiamo, di una questione nata durante il consiglio comunale di metà maggio. Nel rispondere ad una mozione del consigliere Federico Amaretti, con cui si chiedeva di rendere il servizio mensa degli istituti scolastici completamente biologico, la giunta guidata da Antonio Rusconi si era impegnata a coinvolgere le famiglie. “Attualmente il nostro servizio mensa propone già tanti cibi biologici, seppur non tutti. In una mensa biologica certificata, invece, tutti i prodotti proposti agli alunni provengono da determinate filiere. Questo, ovviamente, genererebbe un aumento del costo del servizio. Vogliamo sapere che cosa ne pensano i cittadini” ha aggiunto Brioni. La questione non riguarda solo i valmadreresi: poiché il servizio è gestito in forma convenzionata da Valmadrera, Civate e Malgrate, il sondaggio andrà sottoposto alle famiglie residenti in tutti e tre i comuni. “Qualora la maggioranza dovesse esprimersi favorevolmente all’introduzione di una mensa biologica, nel bando di gara che dovremo redigere chiederemo ai fornitori del servizio di rispettare i criteri di legge per questo tipo di mense. Bisognerà poi vedere quali saranno le tariffe proposte dalla società che vincerà l’appalto per i prossimi tre anni. È difficile dire oggi con precisione di quanto potrebbe aumentare il costo di un pasto” ha proseguito l’assessore.
Si tratta di un passaggio importante poiché è proprio qui che si concentrano le osservazioni del consigliere Federico Amaretti. “Se c'è l'intenzione di fare un sondaggio del tipo: "Saresti disponibile a spendere qualcosa in più sul buono pasto a condizione che la mensa sia totalmente biologica?"  è un sondaggio che ha già la risposta ovvia per come è posta la domanda: "NO", nessuno vorrebbe spendere di più senza sapere quanto. Una famiglia, che magari è in difficoltà economica e ha più di un figlio a scuola, potrebbe pensarci due volte prima di accettare” ha evidenziato Amaretti in una nota. “I pasti somministrati nello scorso anno scolastico sono stati 63.805 (esclusi i 5.308 degli insegnanti che li paga il Comune). Se, come riferito in Consiglio Comunale, il maggior costo fosse di 0,50€/pasto il costo ammonterebbe a 31.902,50€. Esso potrebbe essere tranquillamente sopportato dal Comune, considerando che lo Stato, in caso di mensa biologica certificata, restituirebbe parte di questo importo, in questo modo le famiglie non avrebbero nessun aggravio. In consiglio comunale ho suggerito, nel caso di eventuale maggior costo e nell'idea che si decidesse di chiedere un contributo alle famiglie, di esentare quelle con ISEE basso con la copertura da parte del comune”. 
A.Bes.
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