Calolzio: al via OrientaLaMente, per offrire ai ragazzi 'ipotesi di sogno' e contrastare la dispersione scolastica

Più di 3.000 studenti attesi, 43 istituti (il 90% del totale) e 12 aziende coinvolte, 27 laboratori didattici e 15 "aule". Sono i principali numeri della 13^ edizione di OrientaLaMente, l'ormai tradizionale rassegna provinciale per l'orientamento alla scelta della scuola superiore che ha alzato il sipario nella mattinata di oggi, giovedì 12 ottobre, negli spazi del Monastero del Lavello di Calolzio, in cui come di consueto sono stati allestiti gli stand dei plessi del territorio che nei prossimi nove giorni si presenteranno ai potenziali futuri alunni e alle loro famiglie con l'obiettivo di guidarli a una scelta il più possibile corretta ma soprattutto consapevole.
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L'iniziativa, arricchita da un ciclo di incontri serali sullo stesso tema ancora in corso, che hanno riscosso un grande successo, è stata introdotta a partire dalle 11.00 di oggi dagli interventi delle autorità, a partire dal consigliere provinciale delegato all'istruzione Carlo Malugani e da Roberto Monteleone, che ha fatto gli "onori di casa" in qualità di presidente della Fondazione Santa Maria del Lavello esprimendo soddisfazione nel vedere tanti ragazzi riuniti in uno stesso luogo per un'occasione tanto importante per il loro futuro.
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Carlo Malugani e Roberto Monteleone

A portare un saluto anche il sindaco di Calolzio Marco Ghezzi, che ha ricordato come uno dei primissimi eventi organizzati dalla sua Amministrazione comunale subito dopo l'elezione per il primo mandato fosse stato proprio il "Job Pass", con l'obiettivo di mettere in connessione gli studenti con le aziende per mostrare loro le effettive potenzialità del mondo del lavoro a livello locale. 
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Cristina Pagano e Marco Ghezzi

"Il successo storico di questa iniziativa è sintomatico di quanto le famiglie si affidino alle Istituzioni per iniziare con i loro figli a progettare il futuro" ha poi commentato il Provveditore Adamo Castelnuovo. "Credo sia importante dare ai ragazzi delle ipotesi di sogno: noi adulti siamo solo suonatori afoni che possiamo aiutarli a capire quali corde si muovono di più nel loro essere. La nostra presenza qui, per sostenerli nelle loro scelte, è la dimostrazione di una comunità che si interessa a loro". "Sul tema della dispersione scolastica (che ha avuto ampio rilievo nel corso della mattinata, con la presentazione di una ricerca ad hoc a cura della Provincia di Lecco e di PTS, ndr.) è già stato fatto parecchio ma molto c'è ancora da fare, tenendo presente che ci sono anche situazioni da affrontare ad personam. Bisogna sempre ricordare, comunque, che chi si trova a cambiare strada non ha fallito, ma semplicemente va aiutato a re-incanalarsi nel modo giusto" ha concluso il "numero uno" dell'Ufficio scolastico territoriale.
"OrientaLaMente non è solo una kermesse per presentare scuole e attività, ma soprattutto un servizio" ha poi aggiunto Vittorio Ruberto, Dirigente dell'Istituto Comprensivo Lecco 1. "Ciò che offriamo ai ragazzi è un'opportunità per confrontarsi con il loro mondo in una proiezione futura, motivo per cui devono sentirsi davvero coinvolti. Da elogiare l'impegno delle scuole superiori con tutto il personale, perché stare qui per nove giorni non è semplice nè scontato".
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Adamo Castelnuovo e Vittorio Ruberto

"In questa rassegna vediamo uno schema di collaborazione che si ritrova molto sul territorio lecchese, una sinergia che ci permette di ottenere grandi risultati" ha invece sottolineato Cristina Pagano, Dirigente del settore Lavoro e Centri per l'impiego della Provincia di Lecco. "Quest'anno abbiamo voluto allungare ulteriormente i tempi per favorire ancora di più la partecipazione di giovani e famiglie, aiutandoli a prendere coscienza della nostra realtà locale e a educarsi a una scelta ponderata e consapevole per il loro futuro".
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Andrea Gianni e Gianni Menicatti

Il focus si è poi spostato sul delicato tema della dispersione scolastica, sotto la lente della Provincia di Lecco ormai da anni e strettamente legato a quello dell'orientamento: si tratta di un fenomeno spesso associato a situazioni di disagio (anche sociale), che finisce per avere conseguenze dirette sul mondo economico venendo meno, con il precoce abbandono degli studi, la disponibilità di risorse per le imprese, che non a caso ultimamente lamentano non poche difficoltà nel reperimento del personale.  
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"Fortunatamente nel lecchese il fenomeno non è così diffuso, considerando che dagli ultimi dati disponibili emerge un tasso di dispersione del 3,8%, che nel 2016 era superiore al 5%, ma ciò è possibile grazie a un sistema scolastico molto articolato, che consente passaggi da un istituto a un altro e copre pressochè tutti gli indirizzi, anche quelli di formazione professionale, con un buon equilibrio tra scuole statali e paritarie" ha analizzato Gianni Menicatti della PTS, che ha curato il Rapporto di ricerca sulla base di dati raccolti ed elaborati periodicamente dall'Osservatorio scolastico provinciale. "Sostanzialmente sono tre le situazioni di disagio emerse: l'abbandono degli studi durante l'anno (fenomeno in crescita rispetto al 2016, ma comunque limitato all'1%), il trasferimento (passato dall'1,9 al 3%) e la non-promozione (salita dal 10,8 all'11,6%, secondo un trend che invece si inverte nelle classi prime, solitamente più soggette a "bocciature", e che risulta molto meno marcato nei licei). Il sistema territoriale, dunque, dimostra di reggere e di saper trattenere i ragazzi al proprio interno".
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Gli stand delle scuole

È stato poi il collega Andrea Gianni a snocciolare ulteriori numeri: nel 2021-22 (ultimo periodo di cui erano disponibili dati) il tasso di abbandono generale è stato dello 0,97%, quasi raddoppiato rispetto al 2017-18; le classi che ne hanno risentito di più sono state quelle del triennio, mentre ha riguardato maggiormente le prime e le seconde il fenomeno del trasferimento. 

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"In quest'ultimo caso, salvo situazioni particolari legate a dinamiche familiari, all'origine c'è una scelta sbagliata da parte del ragazzo, ma è importante che non si assista a un'uscita dal sistema formativo" ha rilevato l'esperto, spiegando inoltre come nel mondo della formazione professionale gli abbandoni abbiano registrato una lieve diminuzione e come invece negli IeFP il tasso di "selezione" sia ancora molto forte, soprattutto negli indirizzi industriali, dove nel biennio un alunno su tre non è stato ritenuto idoneo o non è stato ammesso agli esami.
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Per quanto riguarda invece il tasso di "regolarità", a livello generale su 100 ragazzi che iniziano un percorso di studi 72-73 lo concludono nel tempo "normale" di cinque anni; il dato migliora nei licei (81-83), mentre peggiora negli istituti tecnici (62-64) e in quelli professionali (64-69); su 10 alunni che si trasferiscono in un istituto diverso, invece, circa 6 rimangono in un plesso statale, 3 passano in uno paritario e 1 opta per un professionale.
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"L'attuale tasso di dispersione del nostro territorio, come anticipato, è pari al 3,8% (nel 2016 era superiore al 5%): riguarda circa 400 giovani, tra quelli che, "respinti", non hanno voluto ripetere l'anno, quelli che si sono trasferiti al di fuori della nostra provincia e quelli che invece hanno optato per un abbandono della scuola tout court" ha concluso Andrea Gianni.
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Tutti spunti di riflessione anche per le intense giornate di OrientaLaMente, in cui migliaia di ragazzi delle Medie potranno aprire gli occhi sull'offerta del nostro territorio confrontandosi con istituti e aziende, nel tentativo di fare chiarezza in vista della prima grande scelta della loro vita.

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B.P.
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