Vannacci a Calolzio: le minoranze 'pungono' ancora

La questione sarà ripresa anche in sede di Consiglio, grazie a un ordine del giorno depositato dal gruppo di minoranza Cambia Calolzio. Nell'attesa è l'altra compagine di opposizione, Calolziocorte Bene Comune, a intervenire nuovamente sul tema che ha più tenuto banco in queste settimane, ovvero l'incontro organizzato dall'associazione "Identità Europea" al Monastero del Lavello con il generale Roberto Vannacci, che martedì 17 ottobre ha presentato al pubblico il suo libro "Il mondo al contrario", mentre fuori andava in scena una protesta pacifica con singoli cittadini ed esponenti di associazioni contrari all'iniziativa (ma soprattutto alla concessione degli spazi dell'antico complesso affacciato sul fiume).
Di seguito l'intervento a firma di Moreno Castelli.

Il CDA della Fondazione Monastero di Santa Maria del Lavello ha pensato, dopo lunghi giorni di silenzio, di giustificare la decisione di concedere i locali del Monastero per presentare il libro del generale Vannacci. Tale decisione si basa sul fatto che la struttura dove è stato presentato il libro non è un luogo sacro e che non vi è stata nessuna violazione rispetto al codice etico o a disposizioni di legge. La Fondazione si dissocia inoltre da ogni forma di politicizzazione rispetto alle proprie decisioni e attività. Vorrei ricordare che la Fondazione si chiama "Fondazione Monastero Santa Maria del Lavello". Sicuramente i luoghi non sono sacri ma fanno parte della struttura a cui fa riferimento il nome stesso della Fondazione... forse sarebbe opportuno cambiare la denominazione se non si ha niente a che fare con il Monastero! 
È vero, non vi è nessuna violazione della Costituzione o della legge ma le tesi avanzate da Vannacci sono anticostituzionali e la Fondazione garantendo gli spazi si fa complice nel promuovere tali tesi. Dobbiamo poi ricordare ai cittadini che il CDA della Fondazione è costituito da Regione Lombardia, Provincia di Lecco, Comune di Calolziocorte oltre alla Camera di Commercio di Como-Lecco. Gli attuali componenti sono quindi legati strettamente alle amministrazioni politiche che governano il territorio. 
Se questo non è politicizzare la Fondazione allora non so cosa sia. Per coerenza non solo chiediamo le dimissioni del Presidente ma dell'intero CDA della Fondazione. Parlare però di coerenza ad una persona che è stata prima segretario del PD della Val San Martino e poi sostenitore della candidatura del leghista Carlo Malugani a sindaco di Vercurago è un po' difficile ma si sa la poltrona...
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