Mandello: i lavoratori della Vittorio Gilardoni in sciopero. Le loro rivendicazioni

Inserito nel budget 2023, atteso per aprile 2024: il Premio di Produzione per oltre 400 dipendenti della Vittorio Gilardoni di Mandello e Barberino di Mugello non verrà erogato. “Stiamo parlando una cifra, sulla quale ognuno si era già fatto delle aspettative, di circa 1.500 euro” spiega il sindacalista Giuseppe Cantatore della FIOM CGIL di Lecco che quest'oggi, al pari dell'omologo della FIM CISL, sta affiancando i lavoratori in sciopero – per due ore a turno - dinnanzi ai cancelli aziendali. Ferma la produzione nella fonderia alla Carletta e fermi anche gli impianti in viale Costituzione, dopo analoga iniziativa già messa in atto dai colleghi fiorentini che a loro volta hanno incrociato le braccia per otto ore, astenendosi anche nella giornata odierna per altre quattro ore. 
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L'indisponibilità della società - specializzata nella produzione di cilindri - a riconoscere l’erogazione del Premio di Risultato, dopo che questi si sono adoperati per il raggiungimento degli obbiettivi produttivi e di fatturato, è solo però una delle gocce che hanno fatto traboccare il vaso, portando all'iniziativa sindacale odierna che, preannunciano i delegati, potrebbe venir ripetuta già venerdì – con un altro sciopero articolato all'interno dell'azienda – per poi programmare, qualora la voce delle maestranze non dovesse venire ascoltata, anche ulteriori rivendicazioni coinvolgendo anche la cittadinanza visto che a Mandello sono in tanti ad avere uno o più parenti coinvolti nella vertenza.
“Oltre al mancato riconoscimento del Premio di Risultato, l’azienda non si rende nemmeno disponibile a riconoscere i livelli di inquadramento che da tempo rivendichiamo e che dovrebbero concretamente valorizzare l’impegno e le professionalità dei lavoratori e delle lavoratrici, dimostrato con il raggiungimento dei risultati di cui oggi l’azienda può vantare” si legge nella nota diffusa da CGIL e CISL. “Abbiamo donne, uomini ma anche ragazzi giovani con un futuro dunque davanti – chiarisce Cantatore – che sono andati via perché non valorizzati professionalmente e economicamente concedendo loro il passaggio di livello”.
“In aggiunta, l’azienda rimette in discussione unilateralmente l’impegno preso con organizzazioni sindacali e la RSU sulla stabilizzazione dei diversi lavoratori somministrati sino a dichiarare al tavolo delle trattative di intravedere degli esuberi anche sui lavoratori già stabilizzati da tempo” prosegue ancora il comunicato a firma di FIOM e FIM. “Insomma, vorremo capire quali sono le strategie industriali di questa azienda che continua a introdurre nuovi dirigenti e consulenti esterni senza risolvere mai le innumerevoli problematicità organizzative”.
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Chiara la richiesta: un incontro urgente per aprire un confronto serio, più trasparente e costruttivo, dove anche le rappresentanze dei lavoratori abbiano un ruolo attivo per costruire strategie industriali chiare a tutela degli oltre 400 lavoratori occupati.
“Non ci basta sederci a un tavolo, vogliamo essere protagonisti” la chiosa di Cantatore. “Si fa riferimento a problemi di volumi e budget per il 2024, dopo che il 2023 non si è chiuso maluccio. L'azienda richiama spesso il concetto della transazione ecologica che dovrebbe rendere non più funzionali alcuni tipi di cilindri. Se c'è un problema affrontiamolo, condividendo la strategia”, aggiunge il sindacalista tirando altresì in ballo oltre al management aziendale anche l'associazione datoriale. Nel mentre, come già anticipato, CGIL e CISL già annunciano che “all'iniziativa di mobilitazione di quest'oggi se ne susseguiranno altre sino a quando la società non sarà in grado di dare le adeguate garanzie occupazionali e dei riconoscimenti professionali”.
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