Civate: il 'maestro' del flauto di pan ha trovato un 'allievo'

“La musica crea gioia e amicizia”. Mentre pronunciava queste parole, Isidoro Nasatti ha osservato prima il flauto di pan che teneva tra le mani e poi il signore seduto alla sua sinistra. Nello sguardo dell’ottantenne civatese si avvertiva tutta la passione per quello strumento così particolare, realizzato da lui stesso con materiale povero e tante ore di duro lavoro. Una passione talmente profonda da portare Nasatti in contatto con il Papa. La novità, ora, è che finalmente c’è qualcuno disposto ad imparare i segreti di quest’arte.
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“Ho una passione per la musica fin da quando ero giovane. All’inizio suonavo la chitarra poi ho smesso per un po’ per motivi familiari. Da quindici anni suono il clarinetto nel premiato corpo musicale di Calolziocorte” ha esordito Giuliano Galli, sessantaquattrenne residente a Suello. “Durante il Covid, quando eravamo chiusi in casa, ho pensato che sarebbe stato interessante provare a costruire uno strumento con le proprie mani. Inizialmente realizzavo dei friscaletti siciliani poi un giorno Barbara, la figlia di Isidoro di cui sono amico, mi ha presentato il padre”.
È nato così, quasi per caso, un rapporto di amicizia, stima e rispetto. “Le prime volte che andavo dal signor Nasatti ero un po’ in soggezione. Benché costruito sempre con materiale povero, realizzare il flauto di Pan era molto più complesso rispetto al friscaletto siciliano. Piano piano, il signor Nasatti ha capito la mia passione” ha aggiunto Galli.
Su quelle parole, l’artigiano civatese ha sospirato e sorriso. “La prima volta che è venuto a casa mia abbiamo parlato per due ore e mezza. Gli ho mostrato il procedimento per la costruzione del flauto. Due giorni dopo mi ha mostrato il suo lavoro ed era praticamente perfetto. Giuliano ha una passione indescrivibile, fondamentale per fare questo lavoro”.
È da tempo che Isidoro Nasatti cercava un allievo con le giuste caratteristiche, qualcuno meritevole di apprendere i segreti di un’arte che egli pratica fin da fine anni Ottanta. “Il flauto di Pan è nato in Grecia ed è arrivato nel sud Italia grazie a un mercante o a un pellegrino. In Lombardia si è diffuso a partire dalla seconda metà dell’Ottocento. Dopo la guerra, però, i gruppi che lo suonavano sono andati via via scomparendo. Oggi ne sono rimasti pochi, meno di dieci nel nostro territorio” ha spiegato il civatese. “È fondamentale tramandare la tecnica perché senza i costruttori che creano o riparano gli strumenti i gruppi che li suonano non possono sopravvivere a lungo. Per fare questo mestiere, però, ci vuole passione, volontà e tempo. Creare un singolo flauto di Pan può richiedere anche otto ore di lavoro”.
Ora, grazie a Giuliano Galli c’è finalmente una speranza. “Nasatti è stato un bravo maestro, mi ha dato preziosi consigli. Ora speriamo che arrivino altre persone desiderose di imparare” ha concluso l’allievo.
A.Bes.
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