Calolzio, 24enne ucciso in stazione: chiuse le indagini

Potrebbe comparire in Aula entro la primavera Haruna Guebre, il 25enne originario del Burkina Faso - ma residente a Lecco - detenuto in carcere e ritenuto il responsabile dell'omicidio avvenuto presso la stazione ferroviaria di Calolziocorte a fine agosto. Vittima il connazionale Malcolm Mazou Darga, 23 anni, cresciuto ad Airuno ma stabilitosi con la famiglia, poche settimane prima dell'improvvisa e tragica morte, non lontano dal luogo scenario della brutale aggressione.
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Il luogo dell'omicidio e la vittima, Malcolm Mazou Darga
Un episodio che sul finire dell'estate aveva scosso l'intero territorio, occorso ventiquattro ore prima dell'arresto del presunto responsabile, quando la vittima si trovava da sola (e non con la madre come era inizialmente trapelato) sulla banchina tra i binari 2 e 3 della stazione ferroviaria calolziese. Colpito da alcune coltellate - almeno un paio - all'altezza del femore e al petto, per il giovane il decesso era sopraggiunto poco dopo il suo arrivo all'ospedale Manzoni. Inutile l'immediato intervento degli agenti della Polfer e degli operatori del soccorso, che si erano subito prodigati prestando ausilio al giovane.
L'indomani gli agenti della squadra mobile della Questura di Lecco avevano rintracciato il presunto responsabile, operaio in un'azienda del territorio, a casa della fidanzata, dove era scattato l'arresto con la successiva traduzione in carcere.
Presentatosi qualche giorno dopo in tribunale a Lecco per l'interrogatorio di garanzia al cospetto del giudice per le indagini preliminari Nora Lisa Passoni, il presunto omicida si era avvalso della facoltà di non rispondere. Rigettata in quella sede la richiesta di attenuazione della misura cautelare avanzata dalla difesa - rappresentata dagli avvocati Marilena e Ilaria Guglielmana - con la traduzione del 25enne in carcere a Monza, dove si trova ancora detenuto, in attesa dell'evolversi dell'iter giudiziario a suo carico.
Entro i termini dei sei mesi previsti, senza disporre alcuna proroga, la Procura ha chiuso le indagini, notificando il 415 bis e chiedendo il giudizio immediato per Guebre, con la ''palla'' che a questo punto passa alla difesa, attualmente impegnata nel visionare gli atti di cui si compone il corposo fascicolo a carico del 25enne. Tenendo conto del reato (omicidio volontario, secondo l'articolo 575 cp) e delle aggravanti contestate, il caso dovrebbe essere di competenza della Corte d'Assise di Como, senza la possibilità per i legali del burkinabè di adire a riti alternativi.
Le indagini - sulle quali poco nulla è trapelato in questi mesi - hanno tentato di fare luce oltre che sulla dinamica, anche sul movente del delitto. A questo proposito pare essere sfumata l'ipotesi trapelata inizialmente e mai confermata, secondo la quale alla base dell'omicidio vi fossero questioni di droga o debiti economici fra i due. L'aggressione potrebbe essere scaturita da futili motivi e poi degenerata fino alla morte del giovane calolziese.
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G.C.
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