Pasturo: napoletana a processo per la 'truffa dell'assicurazione'

In cambio di 150 euro aveva acconsentito che i suoi due amici aprissero una carta PostePay a suo nome per poter mettere in vendita dei caschi da moto e ricevere denaro dagli acquirenti. Peccato che, secondo l’impianto accusatorio, la stessa sia stata utilizzata per commettere alcune truffe online.

Questa mattina in aula davanti al giudice Gianluca Piantadosi è comparsa la vittima della truffa, un uomo della Valsassina che pensava di avere acquistato per 270 euro una polizza assicurativa per l’auto. Dopo avere fatto alcune ricerche online e avere individuato un prodotto profittevole si  era fatto mandare il preventivo via mail. Sentito anche il presunto broker al telefono, si era convinto e, come da indicazione del venditore, si  era recato alla ricevitoria di Pasturo per fare una ricarica da 270 euro su una Postepay. “Inizialmente non ho avuto dubbi poi la modalità ha iniziato a insospettirmi ma ormai avevo versato i soldi. Ho chiamato la società assicurativa indicata sulla mail ma il mio pagamento non risultava e a quel punto ho compreso di essere stato truffato”.

Le indagini dei carabinieri di Introbio, dove la vittima ha sporto denuncia, hanno consentito di risalire all’intestataria della carta, l’attuale imputata appunto che questa mattina ha deposto in aula.

La giovane, originaria di Napoli ma attualmente residente nell’erbese ha spiegato come nel 2020 su richiesta di una coppia di amici avesse loro concesso di attivare una carta PostePay e si sia poi ritrovata nei  guai, con diverse denunce a suo carico per truffa.  Vicende, a suo dire, di cui nulla sapeva e che l’hanno anche portata a sporgere denuncia nei confronti della coppia per appropriazione indebita.

Il procedimento è stato aggiornato per discussione al 22 marzo.
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S.V.
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