Lecco: sul Piano Casa/2

La presentazione del Piano Casa a opera di Aler e Comune è una buona notizia, più di un granello di sabbia negli ingranaggi del precipitare, sebbene stiam parlando di solo 4 appartamenti e poi, forse, di altri 13 da sistemare nei prossimi anni.

BUONA COSA perché è da anni che un'infinità di appartamenti sono sfitti non per carenza di famiglie e di domande - queste sono almeno 8 volte le case disponibili - ma manutentive. In città ben il 21% sono gli immobili sociali sfitti e il 6% quelli liberi - quasi 150 appartamenti - parliamo quindi di un Piano Casa da numeri residuali.

ALTRO dato annunciato è lo stanziamento di 120.000€ di risorse comunali così da dare un contributo di 500€ (1,37€ al giorno) - una tantum - alle famiglie con reddito Isee sotto i 10.000€ (una miseria). Ecco non va dimenticato che alle stesse fasce di reddito è però già stata aumentata del 25% la mensa scolastica (pagano circa 100€ in più per ogni figlio) e che, giusto un mese fa, la maggioranza su input di Giunta, senza reale motivo, ha bocciato un emendamento che chiedeva di azzerare questo costo mensa o, almeno, l'aumento. Che vale più soldi di quanto ora stanziato.

SE I SOLDI per aiutare i più fragili vengon presi dalle stesse tasche dei più fragili è paradossale. 

IL LAVORO dell'assessore Manzoni è meritorio, utile e necessario, ma sarebbe altresì importante che - convenzione o meno con Aler - si facciano accordi integrativi per il recupero, urgente, immediato, dell'immenso patrimonio ancora sfitto per carenze manutentive e negligenze amministrative, in primis, quest’ultime, di Regione. 

TROVO poco sostenibile invece individuare, da parte di Aler, 16 appartamenti da destinare al personale sanitario, come se questi non avessero capacità di reddito, anche dentro un’ottica di condivisione affitto tra colleghi, oggettivamente ben più ampia delle famiglie fragili e con redditi minimi che hanno invece davvero una reale immensa difficoltà a trovare casa, facendosi così precipitare la qualità della vita e innalzare le difficoltà.

PER NON PARLARE dell'assenza di politiche concrete per tutto quel mondo di certo medio e medio-basso che non è abbastanza povero per poter accedere all'edilizia sociale di Aler che peraltro è già quasi impossibile per chi ne ha diritti e parametri come si vede, e contemporaneamente non è abbastanza ricco per reggere la lievitazione dei prezzi del mercato immobiliare.
Paolo Trezzi
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