Lecco: in tanti alla 2^ Errerun in ricordo di Renato Ambrosini

Seconda edizione quest'oggi per la Errerun, la camminata e corsa non competitiva aperta a tutti, in memoria di Renato Ambrosini, a sostegno di un progetto di solidarietà di Cascina Selvetto.
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La manifestazione podistica ha preso il via alle 9.00 in punto da piazza Era, nel cuore di Pescarenico, con oltre 600 partecipanti che hanno poi affrontato, ognuno al proprio passo, un percorso attorno al lago di Garlate, per un totale di 13 chilometri.
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Appassionato di "movimento", uomo generoso e disponibile, Renato Ambrosini è scomparso quattro anni fa lasciando in tutti coloro che lo hanno conosciuto il desiderio di poterlo ricordare in maniera concreta e significativa. Alcuni amici che con lui ogni domenica, alle 7.30, partivano da via Dell'Isola per una corsetta in compagnia hanno dapprima piantato proprio nel punto che per loro era lo "start" un ulivo, e poi hanno pensato di coinvolgere tutti gli appassionati di running e di cammino in un progetto che coniugasse il movimento e la solidarietà.
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È nata così la Errerun, che già un anno fa aveva richiamato 550 persone, grazie alle quali erano stati raccolti 7.000 euro poi dati in beneficenza per supportare un progetto dedicato ad arginare il disagio giovanile in Perù, ai terremotati di Siria e Turchia e ad alcuni missionari. 
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Tanti i partecipanti anche a questa seconda edizione, che come anticipato andrà a sostenere "ERRE-Orto" di Solidarietà Cooperativa Sociale Cascina Selvetto. Si tratta di un percorso di potenziamento agricolo e valorizzazione sociale che si inserisce a integrazione del più ampio progetto "Cascina Selvetto: inclusione, rigenerazione ed autonomia", finanziato da Fondazione Cariplo in occasione del bando Coltivare Valore 2021.
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Nello specifico, "ERRE-Orto" si sviluppa per dare risposta a un duplice bisogno. In primo luogo quello di creare ulteriori opportunità di impiego per categorie fragili del territorio comunale e provinciale. Il potenziamento dell'orto biointensivo consentito dal contributo permetterà infatti di continuare con i percorsi di inserimento lavorativo personalizzato.
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E poi l'iniziativa risponderà alla volontà di fornire una risposta "a chilometro zero" al tema della sicurezza alimentare, promuovendo rivisitate modalità di consumo e di acquisto, volte alla valorizzazione della dimensione locale, socio-relazionale ed ecologicamente sostenibile. Gli ortaggi saranno prodotti con un'impronta "green", sia dal punto di vista ambientale che da quello sociale.

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Fotoservizio di Alessio Orlando
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