'Una città sul palcoscenico': una divertente commedia con la Juventus Nova

La 28^ edizione di "Una città sul palcoscenico", rassegna che presenta al pubblico lecchese le compagnie teatrali del nostro territorio, ha portato al Cenacolo Francescano la Compagnia “Juventus Nova” di Belledo con la commedia “Ch'el me scusi, ma luu ce l'è", adattamento nel nostro dialetto del famoso testo di Aldo De Benedetti “Non ti conosco più”. La Compagnia, da oltre 75 anni presente nel nostro territorio e non solo, aveva già coinvolto il pubblico del Cenacolo con bellissimi spettacoli dapprima sotto la regia di Luigi Masseretti e ora sotto la guida di Mauro Marini, anche nel ruolo di protagonista.
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La brillante commedia in tre atti è ambientata proprio a Lecco. Scritta in italiano, è stata presentata in una riduzione in dialetto che ne esalta il colore “verace”. Il testo propone una tematica profondamente umana della labilità mentale affrontata sempre con intenso coinvolgimento personale e che mai scade nella volgarità. Colpita da un’improvvisa amnesia, la bella Luisa non solo non riconosce più il marito Paolo ma, domandandosi chi sia quello sconosciuto, vorrebbe sbatterlo fuori di casa. Sconvolto, l’uomo chiama per un consulto lo specialista professor Alberto Spinelli ma Luisa, non appena conosciuto il medico, gli si rivolge affettuosamente, convinta che costui sia proprio il consorte. Per assecondare l’ammalata i due uomini, di comune accordo, si scambiano i ruoli innescando così un’esilarante girandola di equivoci. Quando il professor Spinelli crede di aver trovato una spiegazione ”scientifica” per l’amnesia di Luisa, un colpo di scena lo spiazza lasciandolo senza parole...
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Le mura del Cenacolo Francescano riecheggiano ancora delle risate e degli applausi che hanno accompagnato la spettacolare performance teatrale della Filodrammatica “Juventus Nova”. Il grande Aldo De Benedetti si sarebbe sicuramente associato alle manifestazioni del pubblico nell’assistere alla rivisitazione in dialetto lecchese di una sua brillante commedia, di cui e regista e coprotagonista lo straordinario Mauro Marini, egregio e superbo esempio del teatro amatoriale lecchese e straordinario erede di Luigi Masseretti.
Accanto a lui spicca Flavio Comi nei panni di Paolo, indubbiamente il personaggio più intenso e al tempo stesso profondo e comico, capace di strappare al pubblico risate a profusione grazie soprattutto a una gestualità decisamente fuori dal comune. Un plauso, dunque, a tutti gli interpreti capaci di trasmettere al pubblico delle grandi occasioni l’intensa interiorità del proprio personaggio, aiutati in questo dalla freschezza del dialetto lecchese: Monica Panzeri, la moglie scombussolata, Laila Mantovani, la zia impicciona con la figlia di scena Tiziana Invernizzi, i servitori di casa Tino Fumagalli, Giovanni Negri, Rosella Mauri e per concludere Elena Bonfanti l’avvenente segretaria. Due ore di divertimento intelligente e appassionante, suggellate da un finale a sorpresa che non ha mancato di appassionare lo spettatore; un’occasione per tornare ad apprezzare uno dei testi storici della nostra tradizione teatrale e riscoprirne, ancora una volta, l’estrema e sorprendente modernità.
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La Rassegna “Una città sul Palcoscenico” propone ora, sabato 20 e domenica 21 aprile, in sostituzione della Compagnia “Namastè” impossibilitata a partecipare, il Gruppo “Gli Anonimi Villani” di Valgreghentino, che in occasione della loro prima partecipazione all'iniziativa presentano la commedia “Ospizio Sì Ospizio NO” di Giuseppina Cattaneo, molto divertente nella sua estrema attualità.  
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