Rapina fuori dall'Orsa: dopo quasi 7 anni, tre condanne pesanti

Sono stati tutti condannati i tre stranieri finiti a processo davanti al Tribunale di Lecco in composizione collegiale con l'accusa in concorso di rapina, lesioni e danneggiamento.
Mohamed Chaid, Hassan Ennachate e Reda El Bouzzaoui, erano coimputati per fatti risalenti alla notte dell'8 settembre del 2017 e (solo i primi due) alla notte di Halloween dello stesso anno. Teatro di entrambi gli episodi il parcheggio della discoteca L'Orsa Maggiore.
orsa_maggiore.jpeg (133 KB)
Nel primo caso il gruppo (queste le contestazioni mosse dalla Procura lecchese) si sarebbe scagliato contro due soggetti, un italiano e un sudamericano, aggredendoli a calci e pugni e frantumando con un sasso il vetro dell'auto, per poi sottrarre nella colluttazione alle vittime i due telefoni cellulari (mai più rinvenuti). Il 31 ottobre con simili modalità Chaid e Ennachate avrebbero derubato un minorenne di una catenina, un anello e un orecchino.
Insieme a loro avrebbero agito anche altri soggetti, alcuni non identificati ed altri già usciti di scena in fase di indagini preliminari grazie alla scelta di riti alternativi come Saghri Mouad, che è stato oggi chiamato a testimoniare in merito agli avvenimenti dell'8 settembre, per cui lui stesso aveva patteggiato (con sospensione condizionale) una pena a un anno e quattro mesi.
“È passato tanto tempo e quella sera avevo bevuto un po'” ha raccontato rispondendo alle domande del pm Simona Galluzzo, ripercorrendo la serata trascorsa con i connazionali già all'interno della discoteca. “Ricordo che Hassan aveva litigato con un italiano e un sudamericano, poi quando siamo usciti loro già erano fuori ad aspettarci vicino alla loro macchina”.
Secondo quanto dichiarato dal teste le due persone offese avrebbero istigato e minacciato Hassan: “io per difenderlo ho sorpreso alle spalle uno dei due e l'ho buttato a terra, poi sono scappato” ha riferito, ma della pietra scagliata contro l'auto o della presunta rapina ha detto di non sapere nulla.
Dichiarato concluso il dibattimento, il sostituto procuratore Simona Galluzzo, ritenendo provata la penale responsabilità degli imputati, ha chiesto la condanna dei tre: per Reda El Bouzzaoui a 4 anni e 8 mesi di reclusione e 2000 euro di multa, per Mohammed Chaid e Hassan Ennachate a 6 anni e 3000 euro di multa.
Alla base delle richieste di assoluzione formulate dai difensori (gli avvocati Marcello Perillo, Fabio De Luca e Simona Bove rispettivamente per Reda, Chaid e Hassan) l'inattendibilità dei testi sentiti durante l'istruttoria e la conseguente mancanza di elementi probatori: chi abbia fatto cosa e che fine avrebbe fatto la “refurtiva” (che potrebbe anche essere andata persa nella colluttazione) sono le domande che, secondo le difese, non avrebbero trovato risposta.
Dopo una lunga camera di consiglio il collegio giudicante, presieduto dal giudice Bianca Maria Bianchi e a latere i colleghi Gianluca Piantadosi e Martina Beggio, si è espresso per la condanna dei tre per i fatti del 7 ottobre: Reda e Chaid hanno così rimediato una pena detentiva pari a 3 anni, 2 mesi e 15 giorni e una multa di 1250 euro, mentre Hassan è stato condannato a 4 anni, 6 mesi e 15 giorni di reclusione, oltre al pagamento di una multa di 1550 euro.
Assolti per non aver commesso il fatto, invece, i due imputati per la rapina ai danni del minore la notte di Halloween.  
F.F.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.