Lecco: confronto sulla mobilità. Viabilità sempre più digitale, tra autobus, bici e ingorghi
Anche l’intelligenza artificiale per gestire il traffico lecchese. Sempre più digitale la viabilità cittadina. Per i problemi più modesti come il controllo dei tempi di permanenza nella zona a traffico limitato del cento cittadino. Fino ad arrivare a quelli più complessi come rivoluzionare la circolazione nei casi di emergenza che, nel contesto lecchese, è rappresentata spesso dalla chiusura del tunnel del Monte Barro o dell’attraversamento che porta all’inevitabile paralisi. Con la tecnologia sarà possibile fluidificare il traffico utilizzando, laddove possibile, una terza corsia aperta in un senso o nell’altro secondo i bisogni. E’ uno dei progetti al quale sta lavorando il Comune, grazie a un finanziamento regionale .

E’ stato, questo, solo uno dei tanti argomenti di cui si è parlato ieri sera al centro civico Pertini di Germanedo, nel corso dell’incontro sulla mobilità a Lecco promossa dalla stessa amministrazione comunale con l’intervento del sindaco Mauro Gattinoni, dell’assessore Renata Zuffi e dei rappresentanti di Linee Lecco, l’azienda comunale che gestisce il trasporto urbano: il direttore Marco Santarelli e la presidente del consiglio di amministrazione Agnese Massaro.

Incontro nel corso del quale sono arrivate lamentele, ma anche complimenti alla giunta per alcuni dei provvedimenti adottati. Ma i temi messi a fuoco sono stati più d’uno. Le ciclovie, gli autobus, l’interscambio treno-bus di via Balicco, i limiti di velocità, le nuove rotonde, il senso unico sul Ponte Vecchio. E la beffa di stagione: la chiusura della linea ferroviaria da Lecco a Tirano dal 15 giugno al 14 settembre che ha determinata una corsa a individuare nuovi spazi per gli autobus in via Balicco, proprio laddove appunto dovrebbe sorgere il cosiddetto hub.

Introducendo la serata, il sindaco Gattinoni ha sottolineato come nei prossimi dieci anni la mobilità lecchese sarà destinata a cambiare radicalmente e rimarcato come «a poco servono gli investimenti se non cambiano i comportamenti» e quindi la sfida è individuare un’alternativa all’auto privata. Partendo dal presupposto che Lecco deve fare i conti con la microviabilità e cioè la trama delle strade urbane, ma anche con la macroviabilità vale a dire il tunnel dell’attraversamento che, appunto, in casi di emergenza blocca l’intera città.

L’assessore Zuffi ha esordito rilevando come non si possa lavorare sulla viabilità se non con una strategia a lungo periodo e il cosiddetto Pums (Piano urbano per la mobilità sostenibile) sarebbe proprio questo: l’obiettivo è tornare a una città a misura di tutti con le auto a bassa velocità, i pedoni e gli attraversamenti pedonali in piena sicurezza, lo spazio per le biciclette. Ma si tratta anche di una trasformazione culturale che allarga lo sguardo alle diverse soluzioni. Dalla formula del “Ti porto io” (bus gratuiti per i ragazzi lecchesi fino ai 18 anni), al car-sharing con la messa a disposizione di cinque auto nei dintorni della stazione ferroviaria, mentre è in fase di avvio una collaborazione con i Comuni di Bellano, Mandello, Lierna, Galbiate, Colico, Asso e Sondrio. Prevista inoltre l’incremento dei punti di ricarica per le auto elettriche: entro la fine dell’anno vi saranno dieci nuove postazioni.
Già partita, poi, la campagna di comunicazione che durerà due anni in cui alcuni cittadini – “volontari”, la precisazione – sono presentati quali esempi virtuosi proprio per l’uso dei mezzo pubblici. Legate alla sensibilizzazione anche le iniziativa per il monitoraggio dei percorsi casa- lavoro dei dipendenti comunali ma anche quello casa-scuola degli studenti lecchesi con la gara “Play & go” e l’intenzione sarebbe quella di allargare questo genere di iniziative all’intera cittadinanza.


Infine, l’hub di via Balicco, per realizzare il quale il Comune partecipa a un bando regionale con l’obiettivo di incassare 14 milioni di euro per realizzare il terminal. Per il quale permane comunque la contrarietà degli abitanti della palazzina che si vedrebbe espropriata un’area verde.
E presente alla serata c’era proprio uno dei residenti che ha promesso una strenua battaglia legale fino all’ultimo grado di giudizio possibile. Mostrate anche alcune immagini di quello che potrebbe essere il nuovo hub, anche se l’assessore Zuffi ha precisato non essere un progetto e un rendering, ma semplicemente una “suggestione”.

La presidente di Linee Lecco Massaro ha invece ricordato come Linee Lecco sia dei lecchesi e deve perciò tornare al centro dell’attenzione dei lecchesi: «E’ una società nostra, dei cittadini di Lecco ed è al servizio dei cittadini di Lecco».

Il direttore Santarelli ha presentato l’avvio del progetto relativo alla sostituzione delle paline dei bus che devono essere adeguati agli standard determinati dalla Regione. Già al via la rimozione e rimposa di dieci paline in centro, altre cinquanta saranno cambiate nel corso dell’estate e poi in autunno si procederà linea per linea.

Nel frattempo continua il potenziamento della flotta con bus elettrici: quattro nuovi sono già arrivati, altri quattro arriveranno a breve e altri cinque in autunno. Dei cinquanta bus in servizio, nel giro di sei o nove mesi si arriverà a un ammodernamento di poco meno della metà, con la sostituzione di venti bus. Complessivamente, il 40% dei mezzi sarà elettrico. Necessari anche investimenti infrastrutturali con il potenziamento delle stazioni di ricarica che in parte saranno anche alimentati da pannelli solari. Rivoluzione tecnologica anche alle fermate. Con il mese di settembre i nuovi orari esposti alle paline avranno on QR-code attraverso il quale il passeggero in attesa potrà sapere con il proprio smartphone un eventuale ritardo.
Nel contempo, si guarda anche alle politiche del personale. Uno dei problemi del trasporto pubblico di questi anni è la mancanza di autisti. In aprile sono stati assunti cinque autisti in più, entro settembre ne arriveranno altri cinque ed entro la fine dell’anno altri 10. A proposito di autisti sono state portate anche le lamentele di alcuni comportamenti scorretti come l’uso del cellulare durante la guida o atteggiamenti sgarbati nei confronti dei passeggeri. Santarelli ha ammesso di ricevere segnalazioni al riguardo e di procedere di conseguenza con contestazioni disciplinari. Intanto, però, ai corsi per nuovi autisti vi sono anche “lezioni” dedicate proprio al comportamento da tenere con gli utenti.
Si è poi parlato di ciclovie: la pista ciclabile da Rivabella alle Caviate e quella da Chiuso a viale Turati lungo l’asse intermedio, ma anche delle “diagonali” progettate in Regione: dalla stazione ferroviaria verso Malgrate e Parè collegandosi poi con il lago di Annone, nonché quella verso la Valsassaina seguendo il tracciato della Strada Mandria fino a Montalbano, per non parlare di quella turistica lungo la Dol dalla Valsassina a Morterone, Olino e quindi giù verso Ballabio, il Passo del Lupo e Bonacina. E’ stato però sottolineato come in questi anni non sia ancora realizzata una sola “bike line” (una sorta di corsia preferenziale che non è una vera e propria pista ciclabile) in città.
A proposito di viabilità, non si poteva non accennare all’annosa questione della Lecco-Bergamo. E’ risaputo che la giunta comunale boccia senza mezzi termine l’attuale progetto, la cui realizzazione è peraltro ferma da anni, perché non farebbe altro che spostare il problema da Chiuso a Calolziocorte, creando inoltre disagi ai residenti del quartiere al confine con Vercurago. La proposta è quindi quella di realizzare un tunnel più lungo magari più costoso ma magari addirittura meno, così da portare il traffico oltre Calolzio partendo da Chiuso.
Per quanto riguarda, l’attraversamento e il tunnel del Monte Barro sono invece in arrivo rilevatori “tutor” per il controllo della velocità affinché venga rispettato il limite dei 70 chilometri orari.
E’ stato, questo, solo uno dei tanti argomenti di cui si è parlato ieri sera al centro civico Pertini di Germanedo, nel corso dell’incontro sulla mobilità a Lecco promossa dalla stessa amministrazione comunale con l’intervento del sindaco Mauro Gattinoni, dell’assessore Renata Zuffi e dei rappresentanti di Linee Lecco, l’azienda comunale che gestisce il trasporto urbano: il direttore Marco Santarelli e la presidente del consiglio di amministrazione Agnese Massaro.
Incontro nel corso del quale sono arrivate lamentele, ma anche complimenti alla giunta per alcuni dei provvedimenti adottati. Ma i temi messi a fuoco sono stati più d’uno. Le ciclovie, gli autobus, l’interscambio treno-bus di via Balicco, i limiti di velocità, le nuove rotonde, il senso unico sul Ponte Vecchio. E la beffa di stagione: la chiusura della linea ferroviaria da Lecco a Tirano dal 15 giugno al 14 settembre che ha determinata una corsa a individuare nuovi spazi per gli autobus in via Balicco, proprio laddove appunto dovrebbe sorgere il cosiddetto hub.
Introducendo la serata, il sindaco Gattinoni ha sottolineato come nei prossimi dieci anni la mobilità lecchese sarà destinata a cambiare radicalmente e rimarcato come «a poco servono gli investimenti se non cambiano i comportamenti» e quindi la sfida è individuare un’alternativa all’auto privata. Partendo dal presupposto che Lecco deve fare i conti con la microviabilità e cioè la trama delle strade urbane, ma anche con la macroviabilità vale a dire il tunnel dell’attraversamento che, appunto, in casi di emergenza blocca l’intera città.
L’assessore Zuffi ha esordito rilevando come non si possa lavorare sulla viabilità se non con una strategia a lungo periodo e il cosiddetto Pums (Piano urbano per la mobilità sostenibile) sarebbe proprio questo: l’obiettivo è tornare a una città a misura di tutti con le auto a bassa velocità, i pedoni e gli attraversamenti pedonali in piena sicurezza, lo spazio per le biciclette. Ma si tratta anche di una trasformazione culturale che allarga lo sguardo alle diverse soluzioni. Dalla formula del “Ti porto io” (bus gratuiti per i ragazzi lecchesi fino ai 18 anni), al car-sharing con la messa a disposizione di cinque auto nei dintorni della stazione ferroviaria, mentre è in fase di avvio una collaborazione con i Comuni di Bellano, Mandello, Lierna, Galbiate, Colico, Asso e Sondrio. Prevista inoltre l’incremento dei punti di ricarica per le auto elettriche: entro la fine dell’anno vi saranno dieci nuove postazioni.
Già partita, poi, la campagna di comunicazione che durerà due anni in cui alcuni cittadini – “volontari”, la precisazione – sono presentati quali esempi virtuosi proprio per l’uso dei mezzo pubblici. Legate alla sensibilizzazione anche le iniziativa per il monitoraggio dei percorsi casa- lavoro dei dipendenti comunali ma anche quello casa-scuola degli studenti lecchesi con la gara “Play & go” e l’intenzione sarebbe quella di allargare questo genere di iniziative all’intera cittadinanza.

Infine, l’hub di via Balicco, per realizzare il quale il Comune partecipa a un bando regionale con l’obiettivo di incassare 14 milioni di euro per realizzare il terminal. Per il quale permane comunque la contrarietà degli abitanti della palazzina che si vedrebbe espropriata un’area verde.
La presidente di Linee Lecco Massaro ha invece ricordato come Linee Lecco sia dei lecchesi e deve perciò tornare al centro dell’attenzione dei lecchesi: «E’ una società nostra, dei cittadini di Lecco ed è al servizio dei cittadini di Lecco».
Il direttore Santarelli ha presentato l’avvio del progetto relativo alla sostituzione delle paline dei bus che devono essere adeguati agli standard determinati dalla Regione. Già al via la rimozione e rimposa di dieci paline in centro, altre cinquanta saranno cambiate nel corso dell’estate e poi in autunno si procederà linea per linea.
Nel frattempo continua il potenziamento della flotta con bus elettrici: quattro nuovi sono già arrivati, altri quattro arriveranno a breve e altri cinque in autunno. Dei cinquanta bus in servizio, nel giro di sei o nove mesi si arriverà a un ammodernamento di poco meno della metà, con la sostituzione di venti bus. Complessivamente, il 40% dei mezzi sarà elettrico. Necessari anche investimenti infrastrutturali con il potenziamento delle stazioni di ricarica che in parte saranno anche alimentati da pannelli solari. Rivoluzione tecnologica anche alle fermate. Con il mese di settembre i nuovi orari esposti alle paline avranno on QR-code attraverso il quale il passeggero in attesa potrà sapere con il proprio smartphone un eventuale ritardo.
Nel contempo, si guarda anche alle politiche del personale. Uno dei problemi del trasporto pubblico di questi anni è la mancanza di autisti. In aprile sono stati assunti cinque autisti in più, entro settembre ne arriveranno altri cinque ed entro la fine dell’anno altri 10. A proposito di autisti sono state portate anche le lamentele di alcuni comportamenti scorretti come l’uso del cellulare durante la guida o atteggiamenti sgarbati nei confronti dei passeggeri. Santarelli ha ammesso di ricevere segnalazioni al riguardo e di procedere di conseguenza con contestazioni disciplinari. Intanto, però, ai corsi per nuovi autisti vi sono anche “lezioni” dedicate proprio al comportamento da tenere con gli utenti.
Si è poi parlato di ciclovie: la pista ciclabile da Rivabella alle Caviate e quella da Chiuso a viale Turati lungo l’asse intermedio, ma anche delle “diagonali” progettate in Regione: dalla stazione ferroviaria verso Malgrate e Parè collegandosi poi con il lago di Annone, nonché quella verso la Valsassaina seguendo il tracciato della Strada Mandria fino a Montalbano, per non parlare di quella turistica lungo la Dol dalla Valsassina a Morterone, Olino e quindi giù verso Ballabio, il Passo del Lupo e Bonacina. E’ stato però sottolineato come in questi anni non sia ancora realizzata una sola “bike line” (una sorta di corsia preferenziale che non è una vera e propria pista ciclabile) in città.
A proposito di viabilità, non si poteva non accennare all’annosa questione della Lecco-Bergamo. E’ risaputo che la giunta comunale boccia senza mezzi termine l’attuale progetto, la cui realizzazione è peraltro ferma da anni, perché non farebbe altro che spostare il problema da Chiuso a Calolziocorte, creando inoltre disagi ai residenti del quartiere al confine con Vercurago. La proposta è quindi quella di realizzare un tunnel più lungo magari più costoso ma magari addirittura meno, così da portare il traffico oltre Calolzio partendo da Chiuso.
Per quanto riguarda, l’attraversamento e il tunnel del Monte Barro sono invece in arrivo rilevatori “tutor” per il controllo della velocità affinché venga rispettato il limite dei 70 chilometri orari.
D.C.