Lecco, aumento dell'Irpef e tagli per far quadrare il bilancio: bordata di critiche dall'opposizione

Mauro Gattinoni
Per far quadrare il bilancio del Comune di Lecco mancano sette milioni e non basta tagliare le spese per pareggiare i conti. Così, il sindaco Mauro Gattinoni ha annunciato un aumento dell’Irpef per trovare i 3,5 milioni di euro che servono. “Dobbiamo innanzitutto fare i conti con la realtà: siamo in un momento di cambio epocale, una situazione straordinaria per la quale tutti noi, compreso il Comune di Lecco, dobbiamo fare delle scelte con trasparenza e responsabilità - ha detto Gattinoni in un video pubblicato sui suoi profili social - Per trovare un punto di equilibrio, abbiamo quindi dovuto scegliere che cosa tagliare e ciò a cui non possiamo e non vogliamo rinunciare. In questa scelta la nostra bussola è nota: per noi le persone hanno la precedenza, e questa è un’ulteriore occasione per dimostrarlo. La nostra priorità è stare accanto ai più fragili, assicurare servizi di qualità a bambini, giovani, famiglie e anziani, anche a costo di rinunciare ad altro, pure importante ma meno urgente”. Da qui il taglio di 370mila euro a eventi, spettacoli, manifestazioni; 250mila euro in meno saranno destinati ad asfaltatura e manutenzione ordinaria. “Questo, per non tagliare servizi che metterebbero in difficoltà i cittadini più deboli” continua il sindaco elencando i rincari di alcuni servizi essenziali: serviranno 420mila euro in più per le rette delle case di riposo e per i pasti a domicilio di anziani e indigenti; tenere aperto il centro sportivo del Bione costerà 180mila euro in più dello scorso anno, così come la convenzione con le scuole materne non statali richiederà un aumento di 200mila euro. “La città ha bisogno del supporto di tutti i suoi cittadini per questo aumenteremo l’addizionale Irpef di una cifra che andrà dai 10 ai 15 euro al mese, con un’esenzione totale per i redditi che arrivano fino ai 16mila euro (prima era di 15mila). È una scelta non semplice, sicuramente impopolare, ma necessaria. Una scelta che io e la mia maggioranza riteniamo oggi indispensabile per fare del bene a Lecco, e per guardare con più fiducia e solidità al futuro”.

Andrea Corti
La vede diversamente l’opposizione. Andrea Corti della Lega si chiede "perché alla fine a pagare lo scotto, devono essere sempre i cittadini?”. Richiamandosi al video dice: “il sindaco spiega come l’amministrazione vuole ripianare il buco di sette milioni nel bilancio comunale. Parla del taglio ad alcuni servizi importanti ed essenziali per la città e parla di un aumento dell’addizionale Irpef. Praticamente avremo una città meno curata e meno soldi in busta paga. Facile giustificarsi dietro al ‘non vogliamo chiudere il centro sportivo del Bione, non vogliamo lasciare indietro le persone più fragili e anche il Comune deve pagare le bollette’. Tutto vero e condivisibile ma sta proprio qui la bravura di un’amministrazione: cercare di mantenere gli stessi servizi senza andare a prendere soldi dalle tasche dei cittadini. Le bollette con i rincari le dobbiamo pagare tutti, la spesa al supermercato la dobbiamo pagare tutti, le rette scolastiche dei figli le dobbiamo pagare tutti. Ma a noi, chi ci aiuta? Se si andrà ad aumentare l’Irpef comunale, andremo a limitare i tentativi che lo Stato sta facendo per venire incontro alle varie difficoltà delle famiglie (tramite bonus e la riforma del taglio del cuneo fiscale). Stiamo vivendo in un periodo storico molto critico? Sì, una pandemia alle spalle, la guerra, i rincari delle bollette e delle materie prime. E sì in questo momento, 10/15 euro al mese fanno la differenza. Chiedere soldi ai cittadini non è la strada giusta, ma forse per qualcuno è quella più veloce. Ricordo a tutti i lecchesi che questa é l’amministrazione dai mille progetti faraonici, dei tanti studi di fattibilità pagati e strapagati e di tante perdite di tempo e danari. Bisognava forse avere una visione più lungimirante e rivedere le priorità? Non ci si può improvvisare amministratori”.

Filippo Boscagli
Molto critico con la giunta anche Filippo Boscagli, da moltissimi anni consigliere a Palazzo Bovara: “Sette milioni di buco è qualcosa di impensabile, mai visto, e bisogna ringraziare una totale impreparazione politica della giunta che i cittadini di Lecco pagheranno carissimo. È assolutamente paradossale che il sindaco giustifichi con l’inflazione la richiesta di soldi ai lecchesi che quell’inflazione stanno già pagando quotidianamente. Le tasse comunali al massimo previsto per legge e tariffe che si alzeranno vorticosamente, ma in cambio di cosa? Quale eccellenza, grande opera e servizio, abbiamo visto oggi frutto di buchi che arrivano a milioni e milioni di euro? Niente di niente: nessun progetto credibile per il Bione, nessun miglioramento sulla viabilità, ancora l’ostello è chiuso, per non parlare dei bandi persi. E questo con una amministrazione che era pronta a spendere 30 milioni di euro per comprare il nuovo Palazzo comunale. Diventa difficile immaginare che questa giunta arrivi a fine mandato se non a costo di aver portato al dissesto l’intero bilancio e messo in ginocchio la città”.

Giacomo Zamperini
“Più tasse e meno servizi” è questa la denuncia del capogruppo di Fratelli d’Italia e neoeletto consigliere regionale Giacomo Zamperini: “Gattinoni come lo sceriffo di Nottingham infila le mani nelle tasche dei lecchesi. Chi ha un reddito superiore ai 16mila euro all'anno, si troverà a pagare più del doppio. Aumenti generalizzati che costeranno in media alle famiglie lecchesi circa 300 euro in più all'anno. Coloro che guadagnano poco più di 1300 euro al mese saranno i più colpiti, una manovra iniqua che penalizza i più fragili. Senza rispetto per le famiglie, specialmente quelle numerose. Una coppia con un figlio piccolo, si troverà a pagare, oltre l'Irpef, anche aumenti insostenibili anche per asili nido e parcheggi, vivendo in una città meno attrattiva, con taglio di eventi e attività culturali. Per non parlare della manutenzione delle strade e del decoro urbano. Se ci aggiungiamo anche la viabilità al collasso, si rischia la tempesta perfetta e lo spopolamento della città: altro che ‘città amica dei bambini’! Serve introdurre un criterio proporzionale che tenga conto anche del quoziente familiare. Inoltre, vanno tagliati gli sprechi ai quali abbiamo assistito in questi mesi, dalle consulenze faraoniche per progetti irrealizzabili come la nuova sede del comune alle spese legate al marketing e alla comunicazione. Anche l’aumento della tassa di soggiorno andrà a penalizzare le imprese e le persone che mettendo a disposizione seconde case e posti letto hanno scommesso sul rilancio turistico della città. Il sindaco dà la colpa all’aumento dei costi, colpevolizza e fa pesare i soldi in più che richiederanno le scuole materne paritarie: scarica le scelte sbagliate della sua maggioranza. È una manovra che scontenta tutti e che doveva essere evitata. Daremo battaglia per impedire che la giunta di centro sinistra affossi ulteriormente la città”.

Emilio Minuzzo
Vuole capirci meglio Forza Italia, dal momento che il bilancio è stato inviato ai consiglieri solo giovedì e non si è ancora svolta la commissione dedicata: “Sicuramente l’Irpef sarà una stangata importante per i cittadini lecchesi, contando che già le fasce più alte pagano l’aliquota massima, l’intervento a cascata colpirà sicuramente i più deboli - riflette Emilio Minuzzo - Bisognerà capire bene i numeri, da che cosa sono cubati questi sette milioni di ammanco, le motivazioni, le spese e gli interventi che verranno messi in atto: spero che verranno spiegati anche ai consiglieri comunali dopo che si sono messe le mani avanti con il video sui social. Tanti sono i punti interrogativi quanti i milioni che mancano al nostro bilancio”.
M.V.
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