Calolzio: 'scintille' anche nell'ultimo Consiglio, Cola lascia l'Aula. Rinviate le delibere sulla TARI, Ghezzi contrario

Il sindaco Marco Ghezzi
Chi si aspettava una seduta tranquilla e serena, poco più che una formalità a due settimane dalle elezioni, si è presto dovuto ricredere. Nemmeno nella serata di ieri, venerdì 28 aprile, sono mancate le "scintille" in Consiglio Comunale a Calolzio, che si è riunito per l'ultima volta in questo mandato quinquennale.
Il dibattito si è acceso fin dai primi istanti, con il gruppo di minoranza "Cittadini Uniti" che tramite Cesare Valsecchi ha subito suggerito il rinvio delle delibere all'ordine del giorno, non avendo a suo dire carattere d'urgenza, per lasciarle alla prossima Amministrazione, anche alla luce dell'attuale periodo pre-elettorale. Fermamente contrario il sindaco Marco Ghezzi, che insieme al segretario comunale ha fatto presente come un eventuale slittamento dell'approvazione del regolamento TARI e delle tariffe della tassa stessa - di cui peraltro si era discusso in Commissione pochi giorni prima - avrebbe potuto creare problemi ai suoi successori, dal momento che questi adempimenti vanno effettuati entro il 31 maggio (dunque a sole due settimane di distanza dalla chiamata alle urne) per poter poi emettere nei giusti tempi le bollette agli utenti.
"Per poter procedere oggi è sufficiente apporre alle delibere un "cappello" che ne giustifichi l'urgenza" ha spiegato il segretario - precisando come, in ogni caso, quelle relative al rendiconto e alla variazione di bilancio non avrebbero ammesso deroghe -, mentre il primo cittadino ha ribadito di non avere intenzione di assumersi rischi di sorta nè di lasciare una "patata bollente" alla prossima Amministrazione, di qualunque colore sia.
"Votarle oggi è un atto di responsabilità" ha sottolineato il leghista Marco Bonaiti, a cui ha fatto eco Daniele Vanoli di Cambia Calolzio che ha definito "coerente" la scelta di procedere seduta stante alla luce degli esiti della recente Commissione, pur annunciando il voto contrario del proprio gruppo. Irremovibile, invece, Cesare Valsecchi, che non ha voluto sentire ragioni e ha anche citato alcuni precedenti di impugnazioni al TAR.
"Mi rimetto all'Aula", il commento rassegnato del sindaco, che è quindi passato all'analisi delle singole delibere. A partire da quella relativa al rendiconto di gestione, che prevede al 31 dicembre 2022 un avanzo pari a 5.5 milioni di euro, di cui 1.9 milioni di parte accantonata, 1.1 vincolata e 2.1 "libera", utilizzabile anche nel prossimo futuro; 356.000 euro, invece, la "fetta" per gli investimenti. Due, in questo caso, i voti contrari (Cambia Calolzio) e tre le astensioni (Cittadini Uniti).
Paolo Cola
La vera "bagarre", però, si è scatenata con la variazione di bilancio, che ha spinto il consigliere di minoranza Paolo Cola a lasciare l'Aula al momento dell'alzata di mano. Ma riavvolgiamo il nastro. "Dobbiamo andare in approvazione per non correre il rischio di perdere risorse importanti per opere e progetti altrettanto significativi" ha precisato il sindaco. Citati nello specifico, tra le somme più rilevanti, i 150.000 euro ottenuti dalla Regione per gli interventi di messa in sicurezza di via Favirano a seguito della frana dello scorso gennaio, i 25.000 euro per lo spostamento dell'archivio comunale ("da effettuare al più presto per non incappare in grossi problemi"), i 150.000 euro per il rifacimento del marciapiede in zona Corso Europa-via Vitalba, i 12.900 euro ricevuti dalla Prefettura per l'installazione di nuove telecamere nell'ambito del progetto "Scuole sicure", i 162.000 euro del bando Distretti del Commercio da distribuire agli esercenti locali e i fondi per il completamento del parcheggio del Lavello.
"Non vedo nessun carattere d'urgenza in tutte queste operazioni, fatta salva forse quella per via Favirano; di certo non ne ravviso per l'archivio comunale, questione annosa che si sta trascinando da tempo immemore, mentre le telecamere avrebbero potuto essere gestite senza problemi anche dalla prossima Amministrazione" ha tuonato Cesare Valsecchi. "Nel preparare queste delibere non si sono prese in considerazione le disposizioni di legge, nonostante la data delle elezioni fosse nota da mesi. E si è arrivati qui pensando che nessuno avrebbe sollevato il problema".
"Dal centrosinistra viene sempre sottolineata l'importanza di non perdere risorse, e ora siamo a questo punto?" ha commentato il leghista Daniele Butti, mentre Ghezzi è tornato ad appellarsi al "senso di responsabilità" specificando come quelli illustrati fossero "progetti imbastiti da tempo, pronti a seguire il loro iter naturale". "Stiamo solo chiedendo serietà e chiarezza negli atti" ha sostenuto ancora Paolo Cola, annunciando poi la propria uscita dall'Aula. "Sono state disattese norme e procedure amministrative, in più queste sono tutte marchette elettorali perché è evidente la scelta di procedere in questo modo proprio adesso. È scorretto per principio, e mi dispiace perchè ritengo serie tutte le persone che fanno parte di questo Consiglio".
Nessuna polemica, invece, da parte di "Cambia Calolzio", che ha espresso contrarietà alla variazione "ma solo" in coerenza con la posizione espressa già ai tempi dell'approvazione del bilancio previsionale, facendo così aumentare da due a quattro i "niet", contando anche i voti di Sonia Mazzoleni e Cesare Valsecchi, rimasti al proprio posto a differenza del collega Paolo Cola.
Confermata, poi, la scelta di rimandare le due delibere relative alla TARI, nonostante la disapprovazione del sindaco: "Io mi adeguo al volere dell'Aula, convinto però che si stia facendo l'ennesimo danno all'Amministrazione pubblica perché poi non si avrà il tempo materiale per vagliare le nuove tariffe e mandarle a ruolo, costringendo i cittadini a pagare in tempi ravvicinati. Ma il Consiglio è sovrano, e tutti voi ve ne assumete la responsabilità".
La seduta si è quindi conclusa con una serie di ringraziamenti (per l'articolo dedicato CLICCA QUI).
B.P.
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