PD: al provinciale candidato unico ma due poli a Lecco

Manca meno di un mese per il cambiamento nella composizione dell'organigramma del Partito Democratico lecchese, con i rinnovi congressuali nei circoli e nella Federazione provinciale. Dopo un paio di mesi di confronti interni, è stato individuato un candidato unico, Manuel Tropenscovino. Il segretario uscente, in carica da un anno e mezzo dopo le dimissioni per motivi personali di Marinella Maldini, sarà riconfermato. Classe 1995, avrebbe ancora l'età per essere un Giovane Democratico, movimento di cui è stato precedentemente segretario provinciale. Il PD però ha deciso di puntare ancora una volta su di lui.
Il nome di Tropenscovino non è stato e non sarà affiancato ad un altro in alternativa. Non per questo si può dire che sia stata una passeggiata arrivare ad una formale unanimità. Il ballabiese ha evidenziato più volte l'esigenza di un cambiamento, di lasciare spazio a nuove energie e la necessità di un'evoluzione sostanziale del partito. Non sono state però le sue posizioni ad essere state contestate quanto piuttosto la gestione del Provinciale, rammentando le ferite ancora abbastanza fresche delle elezioni politiche e regionali. Un pretesto, considerando il quadro nazionale dell'astensionismo e delle percentuali dem.

Manuel Tropenscovino e Gian Mario Fragomeli

Viene piuttosto da pensare che tra i piani alti del PD di Lecco e dintorni le contestazioni mosse a Tropenscovino siano state un modo per colpire ancora una volta il suo sponsor, l'ex parlamentare e attuale consigliere regionale Gian Mario Fragomeli. L'impegno da deputato di Fragomeli per il territorio, con il costante confronto con sindaci e amministratori locali, è stato un fatto noto e riconosciuto (servizio che prosegue seppur con le vesti della minoranza in Regione). Ma ogniqualvolta Fragomeli cerca di imprimere una linea o di indicare una rotta si leva la stizza di qualche colonna del partito locale o da chi si atteggia tale.

Nel caso della segreteria provinciale, in assenza di una vera controproposta, anche gli scettici sono rientrati nei ranghi e voteranno Tropenscovino che dovrà dimostrare di avere la forza e l'intelligenza politica di circondarsi in segreteria e in direzione di persone fidate e non di franchi tiratori. Su queste cariche la partita è ancora aperta.

Ad essere aperto è soprattutto lo scenario sulla guida del circolo cittadino di Lecco, il principale. Qui non è nemmeno tanto celata la configurazione di due poli contrapposti che vede protagonisti gli ultimi due sindaci del capoluogo: Virginio Brivio e l'attuale Mauro Gattinoni. Il primo è stato tra i fondatori del PD, sindaco per due mandati, già presidente di Anci Lombardia. In tutti questi anni ha costituito una rete di relazioni con amministratori locali e società civile che lo rendono una figura di prim'ordine. Ancora si sente l'eco delle sue dimissioni dalla Direzione provinciale di sei mesi fa, motivate da un clima avverso avvertito nei suoi confronti da parte dei fedelissimi dell'attuale sindaco Mauro Gattinoni e della Segreteria provinciale.

Virginio Brivio e Mauro Gattinoni

Gattinoni è stato "scoperto" - politicamente parlando - dal segretario cittadino Alfredo Marelli nel 2020 nel pre-campagna elettorale per le comunali. Il sindaco ha sofferto diverse defezioni nella sua maggioranza, e ancora il mandato non è finito. Vuole evitare il fuoco amico anche dal partito che lo ha fatto eleggere. Per questo vorrebbe evitare che la nuova segretaria del PD cittadino possa essere Francesca Bonacina che Gattinoni aveva voluto come presidente del Consiglio comunale, posizione a cui ha fatto platealmente a meno Bonacina già nel 2021. Discorso analogo per un altro nome - sempre femminile - che circola per l'area sostenuta da Virginio Brivio (a sua volta apprezzato da Fragomeli), ovvero quello di Elena Villa, che fa parte della segreteria provinciale uscente e della direzione cittadina.

Dalla corrente opposta, mossa da Gattinoni, spuntano i nomi dell'ex segretario provinciale Fausto Crimella, attualmente membro della segreteria cittadina, o di Salvatore Rizzolino, assessore all'Istruzione ai tempi di Virginio Brivio che aveva subìto il rimpasto di Giunta. Il quadro non è ancora definito, ma nel giro di breve le carte dovranno essere scoperte.

A.Bes. - M.P.
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