
Michela Vittoria Brambilla
Ripicche, meschinità e soprattutto una fame insaziabile di poltrone. I leader del “nuovo” centrodestra hanno tutti i vizi della vecchia politica. La “bravata” di Daniele Nava, presidente dimissionario di una Provincia moribonda, non stupisce neanche un po’: togliere le deleghe all’assessore provinciale Antonio Conrater, “reo” di essersi candidato con FI a Merate, è un atto di puro bullismo istituzionale. Solo chi non ha rispetto per le regole della democrazia rappresentativa può pensare di organizzare una scissione senza sottoporsi al giudizio dei cittadini: quant’è bello governare con i voti degli altri! Su queste basi, che cosa potevamo aspettarci se non il tragicomico spettacolo al quale abbiamo assistito nelle ultime settimane e che ancora continuerà, con chissà quali “numeri”, sotto gli occhi dei lecchesi e dei lombardi? Prima i pianti e i ricatti di Ncd in Regione, pur di ottenere una poltrona da assessore per un politico bresciano e un piccolo strapuntino per l’”orfano” di villa Locatelli. Poi la brillante idea di correre da soli a Merate, per tentare di consegnare alla sinistra il primo Comune della Provincia, anteponendo con irresponsabilità i propri interessi di partito a quelli dei meratesi. Potrebbe bastare, ma la candidatura Conrater fa paura. Ecco allora la comica finale: Nava, dieci giorni prima di andarsene, in nome di non meglio precisate “esigenze organizzative”, toglie all’assessore più apprezzato dai cittadini le competenze sui “Servizi alla Persona e alla Famiglia”. Un atto di prepotenza in netto contrasto, tanto per dirne una, con l’atteggiamento del sindaco uscente di Merate, che non si sogna di cacciare il suo assessore Massironi solo perché si presenta alle elezioni, con l’appoggio del Ncd, contro il vero e unico centrodestra. Del resto è merito del Nuovo Centro Destra e della sua fame di poltrone se la sinistra è riuscita ad imporci il terzo governo non votato dagli italiani, un governo che sopravvive proprio grazie al sostegno quotidiano del partito di Nava e compagni. No, nessuno stupore davvero. Non servire i cittadini, ma servirsene è il principio ispiratore di tutti i professionisti della politica. Le poltrone vengono sempre prima di lealtà e fair play, a tutti i livelli. E la sinistra sentitamente ringrazia.
On. Michela Vittoria Brambilla, commissario a Lecco del movimento Forza Italia
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