Gli organizzatori
L'Associazione Bonsai Arte Natura Lecco è composta da un gruppo di hobbisti riuniti dalla passione comune per questa arte "dal pollice verde". La vita dell'associazione è aperta a tutti coloro che intendono iniziare o approfondire l'arte del Bonsai.
Attualmente i soci hanno già promosso numerose iniziative finalizzate ad approfondire le conoscenze sul Bonsai. L'obiettivo è quello di "aprire nuovi orizzonti per apprendere e praticare sia le tecniche più antiche, derivanti dai Maestri Giapponesi, che le tecniche più aggiornate" come si legge sul loro sito internet.
Qualsiasi pianta può diventare un bonsai, attuando gli opportuni accorgimenti. Caratteristica particolare sono le proporzioni, inalterate rispetto alla pianta originale e riprodotte in piccolo. I semi da cui tutto ha origine non sono modificati geneticamente, bensì coltivati secondo una serie di minuziosi accorgimenti riguardo a taerra, concimi, potatura e nutrizione. "Tenere un bonsai è poco meno impegnativo che tenere un animale domestico" ha dichiarato il presidente del circolo Massimo Gilardi. "Certamente, tra la pianta e il suo curatore si instaura un rapporto molto forte; quando la pianta rivela tutta la sua bellezza ad ogni cambio di stagione, mutando forme e colori, allora arrivano le migliori soddisfazioni".
Secondo la filosofia orientale, le ragioni alla base del legame tra pianta e padrone dipendono da due motivi ben precisi. Per prima cosa, tale profondo sentimento dipende dalla lunga durata della vita di un bonsai, pari alla pianta cui corrisponde e più lunga di quella di un uomo. Famoso è il bonsai giapponese tutt'ora esistente raffigurato in un famoso dipinto del 1603. Si parla dunque, in alcuni casi, di bonsai secolari mantenuti da esperti che dedicano tutti gli sforzi di una vita alla loro conservazione, tramandandosi l'impegno di generazione in generazione.
Paolo Gulisano
Così si giunge alla seconda ragione per cui diventa impossibile distaccarsi dal proprio bonsai: quest'ultimo diventa simbolo di un'intera discendenza, la cui essenza risiede all'interno della pianta, consacrata al ricordo dei cari defunti. Inoltre, il pensiero Zen lega la natura non solo all'uomo, ma anche e soprattutto al divino. Si viene a creare una struttura triangolare per cui un Bonsai è sintesi tra vita naturale, vita umana e divinità.
Da sinistra Mauro Carissimi, Paolo Gulisano e Massimo Gilardi
Per comprendere questo tipo di arte non basta solamente padroneggiarne la tecnica: è necessario abbracciarne la filosofia, accettarne le ragioni e approfondirne i concetti. Come ha ricordato con parole appassionate Mauro Carissimi, membro G.A.O., "curare il bonsai non significa curare una pianta, ma curare noi stessi. Tutti infatti, abbiamo un bonsai dentro di noi che vuole crescere forte e rigoglioso".