Anche in Valsassina don Bruno Maggioni, il sacerdote originario di Montevecchia reso celebre dagli “stacchetti musicali” con i quali è solito animare, cantando e ballando, la celebrazione di matrimoni e altri eventi liturgici particolari, non smette di dar spettacolo, continuando così, dopo il trasferimento da Limbiate decretato ormai mesi fa, a far parlare di sé e a “spopolare” sul web. Ha abbondantemente superato le 2.000 visualizzazioni, infatti, anche l’ultimo video postato sulla pagina Facebook aperta dai fans del don, registrato appena 15 giorni fa nella piccolissima chiesa parrocchiale di Casargo. In occasione infatti del suo compleanno – il sessantesimo, festeggiato lo stesso giorno, il 17 dicembre, di Papa Francesco – l’originale parroco dell'Unità Pastorale dell’Alta Valsassina, al termine della celebrazione Eucaristica, alla presenza anche dei piccoli del paese vestiti da angioletti e degli zampognari in costume, ha inscenato dinnanzi all’altare un simpaticissimo… spogliarello!
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Ebbene sì, sostenuto anche dall’applauso dei fedeli, divertiti da tale fuoriprogramma, il sacerdote ha tolto dapprima i paramenti liturgici poi il golfino (fatto roteare in aria) e infine, di spalle, la veste nera per mostrare – con orgoglio – la maglietta, autografata, della Juventus con la quale si è concesso, tra gli applausi, anche una veloce passerella lungo la “navata”. “Oggi è il mio compleanno e posso fare tutto no?” ha domandato prima di dare avvio all’allegro sketch, accompagnato dal sottofondo dai musicanti presenti alla funzione, mentre un parrocchiano riprendeva tutto con il proprio cellulare. “So che prima piacevo a tutti, adesso a qualcuno non piaccio più” ha così sostenuto dopo aver “sfilato” tra i banchi e facendo chiaramente allusione alla sua fede calcistica, prima di farsi consegnare, per la benedizione finale, un neonato elevato verso l’alto nel compiere il segno della croce. E se con un amen la messa è finita, lasciamo invece immaginare la pioggia di commenti sul web con scambi di opinioni tra chi vorrebbe “un don Bruno in ogni parrocchia” e chi invece sostiene che “a tutto c’è un limite”.
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