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Scritto Lunedì 01 febbraio 2016 alle 23:01

Esino L: revoca della misura cautelare per Ivano Lazzari

Il giudice Salvatore Catalano, nella mattinata odierna, ha revocato nei suoi confronti la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Il processo a carico di Ivano Lazzari, 52enne di Esino Lario arrestato nel 2014 con l’accusa di aver coltivato 130 piante di canapa indiana ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, si concluderà il prossimo 30 maggio, quando il giudice dovrà pronunciarsi su una eccezione sollevata in aula dai legali difensori dell’uomo, Fabrizio Consoloni e Nicoletta Manca. I due avvocati hanno infatti evidenziato come non sia stato rispettato il diritto alla notifica, poichè le piante in sequestro sono state distrutte rendendo impossibile per la difesa promuovere una eventuale verifica sul corpo del reato.
A raccontare i fatti in aula di fronte al giudice e al Pubblico ministero Mattia Mascaro è stato il maresciallo Nicola Santarsiero dei Carabinieri della stazione di Bellano, impossibilitato a comparire la scorsa udienza. È stato lui, mentre cercava funghi nel giugno del 2014, ad accorgersi di un’area senza alberi e a notare la coltivazione “anomala”.
“Ho riferito al mio superiore ciò che ho visto, e abbiamo predisposto una foto trappola in grado di scattare immagini in presenza di movimento” ha spiegato il militare. “Abbiamo appurato che era lui ad occuparsi delle piantine, posizionate su terrazzamenti ricavati dal terreno scosceso. Ci siamo appostati e lo abbiamo atteso all’uscita del terreno, palesando la nostra presenza. Egli ha cercato di scappare, lo abbiamo bloccato e nel dimenarsi ha fatto cadere me e un altro agente lungo un dirupo scosceso, pieno di massi. Una volta calmato, siamo andati insieme in auto alla sua stalla. Lì coltivava 56 piante di canapa, di cui 17 già di una certa altezza. La perquisizione in casa ha invece avuto esito negativo”. Il carabiniere, interrogato dagli avvocati, ha spiegato di essere certo che si trattasse di canapa indiana, poiché ha imparato riconoscere le diverse tipologie di piante osservandone le foglie. I legali, spiegando che esistono varietà coltivate per uso agrotecnico, hanno sollevato l’eccezione sulla quale il giudice si pronuncerà in occasione della prossima udienza.
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R.R.
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