La coordinatrice dei tecnici della Goletta dei Laghi Stefania Di Vito, il responsabile Simone Nuglio, Costanza Panella e Alessio Dossi, rispettivamente presidenti del circolo Lario Orientale e del circolo Valmadera-Lecco di Legambiente
Grazie al servizio SOS Goletta i cittadini hanno potuto segnalare criticità lungo le rive del lago, per poi far scattare i monitoraggi presso le foci di fiumi, torrenti e piccoli canali tenuti sotto controllo ogni anno dall'associazione ambientalista che, attraverso le proprie indagini, mira a prendere in esame i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta all'insufficiente depurazione degli scarichi civili che attraverso i corsi d'acqua arrivano nel Lario. Quello di Legambiente, come spiegato per evitare le ripetute polemiche date dal raffronto con altre "misurazioni" a cura di Arpa e Asst, è un campionamento puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né pretende di assegnare patenti di balneabilità, ma restituisce comunque un'istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni. Non vengono in pratica assegnate bandierine né tanto meno si pretende di dare una valutazione complessiva dello stato del lago, come puntualizzato da Simone Nuglio, responsabile Goletta dei laghi di Legambiente. "Il nostro compito è quello di individuare le criticità dei bacini lacustri con particolare attenzione, non solo dove sappiamo esserci maggiore afflusso di bagnanti, ma soprattutto dove intravediamo un rischio più elevato di inquinamento. Ricordiamo che il 25% delle acque fognarie arriva nei fiumi, nei laghi e nel mare senza essere opportunamente depurato. Sul Lario anche quest'anno i dati segnalano le maggiori criticità lungo i corsi d'acqua che arrivano a lago".Paolo Negri e la dottoressa Elena Arena
Per argomentare relativamente a tale affermazione, Negri ha poi ricordato come sul territorio provinciale siano presenti 32 depuratori, fino ad oggi nelle mani di "micro-accordi" tra comuni che hanno avuto come risultato "una situazione non adeguata". Necessario sarà dunque superare lo status quo infrastrutturale, procedendo anche ad un riassesto. "Il depuratore di Dorio, piccolino e inadeguato, è in dismissione con gli scarichi convogliati a Dervio dove l'impianto garantisce standard qualitativi migliori" ha detto, elevando ad esempio anche lo stanziamento già previsto per mettere a norma la struttura di Calco-Toffo e la necessità per il gestore di affrontare poi con il comune di Lecco anche la questione del depuratore cittadino che "richiede interventi stimati in circa una trentina di milioni". Nel complesso, in ogni caso, il Presidente si è detto "abbastanza ottimista sulla capacità del sistema di investire per il futuro". Il tutto - ha assicurato strappando un amaro sorriso a chi è consapevole dell'impennata subita dalle bollette negli ultimi anni - "tenendo una tariffa bassa o il più bassa possibile" per non gravare ulteriormente sulle tasche dei contribuenti.Lelio Cavallier
Sulla stessa lunghezza d'onda anche il Presidente della stessa Lario Reti Holding Lellio Cavallier. "Alibi non ne abbiamo" ha detto citando anch'egli Dorio e Calco per soffermarsi poi depuratore di Valmadrera (verso il quale si pensa di convogliare gli scarichi di Oliveto, Onno, Limonta e parte di Bellagio) e su quello di Lecco dove la società è intervenuta, in attesa della decisione del comune circa l'eventuale trasferimento in altra area, sulla linea di gestione dei fanghi "per fare il meglio con l'impianto che abbiamo".