"Ma siete sicuri? Siamo senza parole". Si respira ancora una certa incredulità a Sogno alla notizia - che si è iniziata a diffondere già questa mattina anche tra i residenti - che Roberto Guzzetti è stato arrestato con l'accusa di aver ucciso Maria Adeodata Losa.
Nella piccola frazione lo conoscono praticamente tutti, lui che insieme ai genitori e al fratello (scomparso alcuni anni fa) "da sempre" veniva a prendere un po' di fresco e a respirare tranquillità nel borgo sopra Torre de' Busi.

L’abitazione della famiglia Guzzetti

In alto casa Guzzetti, in basso la prima a sinistra è la casa dove è avvenuto il delitto
"Era un uomo religiosissimo: una persona molto credente, praticante, che spesso leggeva anche in chiesa" lo ha descritto Rita Losa, che abita proprio a poche decine di metri dalle abitazioni di Guzzetti e di Maria Adeodata, all'interno della quale si è consumato il delitto.
In particolare Roberto Guzzetti era un fedele della Madonna della Bozzola (tanto da regalare una sua effige alla sorella della signora Rita) che viene venerata all'omonimo santuario di Garlasco (PV), paese tristemente balzato agli onori della cronaca per un altro omicidio, quello della giovanissima Chiara Poggi.
Guzzetti conosceva bene la vittima: la sua abitazione si trova infatti proprio alle spalle di quella dove è stato consumato il delitto. Solo una breve scalinata - una decina di metri al massimo - separa la sua proprietà dalla porta delle sorelle Losa.
L'uomo - per cause ancora al vaglio degli inquirenti - avrebbe aggredito la povera Maria Adeodata, colpendola più volte con un coltello che non è ancora stato ritrovato.

A sinistra il cancello dei Guzzetti, a destra a pochi metri di distanza la casa delle sorella Losa

Il sigillo apposto all'ingresso di casa Guzzetti
Infine avrebbe aperto i rubinetti del gas, nella speranza che un'esplosione cancellasse ogni traccia dell'omicidio. Per tornare nella sua grande casa senza farsi notare non avrebbe fatto altro che svoltare l'angolo della palazzina, sparendo alla vista di qualsiasi vicino. La sua villa domina dall'alto via Piave.
Roberto Guzzetti, celibe e residente a Lecco, inizialmente ha spiegato agli inquirenti di non essere mai entrato nella casa dove viveva Maria Adeodata. Una circostanza questa smentita tanto dalle impronte digitali quanto dal racconto dei vicini.
"Roberto era una persona gentile: spesso portava alle due sorelle - ma anche a noi - verdure e erbe aromatiche del suo orto. Le andava anche a trovare in casa e lo conoscevano da sempre, come tutti qui a Sogno: fin da piccolo questa era la sua seconda casa. Saliva spesso da Lecco. Anche i genitori sono due persone assolutamente speciali, gentilissime" ha continuato la vicina.

Il breve tragitto pedonale che separa le due abitazioni

Dopo lo shock dell'omicidio, anche la notizia dell'arresto dell'uomo ha sconvolto la comunità. I timori che l'assassino possa essere qualcuno di noto hanno trovato una prima conferma.
Certo i residenti hanno tirato un "sospiro di sollievo" dopo settimane di incertezza, ma faticano ad accettare l'ipotesi che Roberto abbia potuto compiere un gesto simile.
"Non abbiamo idea di cosa sia successo in quella casa. Ma se fosse lui il colpevole saremmo davvero dispiaciuti. In questo mese abbiamo tanto pregato per Maria Adeodata e per Leonida, ora lo faremo anche per Roberto e soprattutto per i suoi anziani genitori, che ora devono affrontare anche questo. E' un macigno che si abbatte su di noi ma anche su di loro. Dopo la famiglia Losa, anche quella dei Guzzetti sarà distrutta dal suo coinvolgimento".

La casa di Maria Losa ancora sotto sequestro
L'arrestato risiede in viale Turati a Lecco con i due anziani genitori, ancora in vita seppur con qualche acciacco per l'età, che in passato avevano gestito un negozio di abbigliamento proprio sul viale del capoluogo provinciale.
Ora si attendono i funerali di Maria Adeodata, per salutare un'ultima volta l'anziana signora, ricordata per il suo carattere discreto e riservato.
"Non ha mai creato alcun problema in tutta la sua vita, era una donna gentilissima" ha continuato la vicina.
Leonilda - ultranovantenne e allettata - si trova invece in un istituto di cura, protetta e accudita: un gruppo di conoscenti di Sogno avrebbe voluto andare a trovarla per confortala, ma per motivi di sicurezza non è stato possibile.
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