
Il presidente del collegio dr. Enrico Manzi
Questa mattina il collegio del tribunale di Lecco, formato dal presidente Enrico Manzi, a latere Nora Lisa Passoni e Salvatore Catalano, si è riunito nell'aula al primo piano del palazzo di giustizia per discutere sul riesame relativo ai sequestri dei beni disposti per tre dei soggetti attenzionati dalle indagini della Procura, coordinate dai magistrati dr. Nicola Preteroti e dr. Paolo Del Grosso, e relative al crack della Trafileria del Lario.
Per l'ex ministro Michela Vittoria Brambilla, rappresentata in aula unicamente dall'avvocato Fabrizio Consoloni, dopo l'abbandono del mandato del prof. Lanzi, il collegio ha accettato la rinuncia al ricorso, dichiarandolo inammissibile e condannando la ricorrente a pagare le spese del procedimento. Se nulla è trapelato relativamente all'ammontare esatto dei beni posti sotto sequestro, si può ipotizzare che si tratti di una decina di immobili con un valore che potrebbe aggirarsi, il condizionale è d'obbligo, tra i 2 e i 3 milioni di euro. Bocche cucite da parte del legale dell'ex Ministro che, va ricordato, in azienda non rivestiva alcuna carica ufficiale, non essendo né socio, né sindaco, né amministratore, né membro del collegio sindacale ma che potrebbe essere stata "attenzionata" dagli inquirenti per un suo presunto ruolo di fatto.
Il tribunale ha dichiarato inammissibile anche il ricorso presentato da Nicola Vaccani, il cui avvocato non era presente in aula e ha fatto sapere della rinuncia, mentre unico ad avere impugnato il sequestro preventivo è stato Alessandro Valsecchi, tramite l'avvocato di fiducia Christian Malighetti. Il legale, ritenendo sproporzionato il rapporto di adeguatezza tra l'ammontare dei beni sequestrati e quanto effettivamente contestato dalla Procura, ha chiesto la revoca del sequestro o un suo ridimensionamento, con il rilascio di denaro e beni mobili. Richiesta che il collegio ha ritenuto di respingere.
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