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Scritto Venerdì 29 luglio 2016 alle 08:00

E' ufficiale:Torre de' Busi ha avviato la procedura per tornare in provincia di Bergamo, ''è la nostra casa, Maroni ci ascolti’’

1991: l'anno in cui il 75% dei cittadini di Torre de' Busi votò per rimanere a Bergamo e non confluire nella nascitura Provincia di Lecco.
035: il prefisso telefonico, rimasto sempre lo stesso.
918: le firme raccolte dal Comitato Tutela territorio in una manciata di mesi.


In queste cifre è racchiuso quello che è successo ieri in Consiglio Comunale a Torre de' Busi: la maggioranza ha approvato all'unanimità (erano infatti assenti i consiglieri di opposizione Igor Brumana, Fabio Bonacina e Laura Rota) la richiesta da inoltrare al presidente della Regione Roberto Maroni perché il Comune della Valle San Martino ritorni in provincia di Bergamo, di cui aveva fatto parte fino alla nascita di quella di Lecco.

Il momento della votazione

I consiglieri - e il sindaco Eleonora Ninkovic in testa - hanno accolto la richiesta sottoscritta dagli oltre 900 residenti che hanno firmato la petizione portata avanti dal Comitato: ora la palla passa in Regione ma è evidente che quella di ieri, se la richiesta dovesse andare in porto, potrebbe essere davvero una data in un certo senso storica per la comunità di Torre.
Un primo traguardo (ma il tragitto è ancora lungo...) raggiunto davvero in pochi mesi: solo all'inizio dell'anno nessuno avrebbe detto che il 28 luglio Torre de' Busi avrebbe deciso di lasciare "quel ramo del lago di Como...".
Una piccola "brexit" in salsa manzoniana insomma, il cui cammino è iniziato solo il 29 aprile con un'assemblea pubblica dedicata al tema delle aree vaste che ha dato il via a una travolgente serie di cambiamenti. La costituzione di un Comitato pro-Bergamo, la raccolta di quasi un migliaio di firme in un comune di 2000 abitanti, l' "emulazione" anche negli altri paesi della Valle San Martino e un sempre maggior numero di sindaci (in Valsassina ad esempio) che guardano dubbiosi al progetto di annessione con Monza.

Luca Rota, Sara Beloli, Paolo Arrigoni, Eleonora Ninkovic

"Siamo contenti di essere qui a portare avanti il volere dei nostri cittadini. Le 918 firme testimoniano che gli abitanti di Torre de' Busi hanno voluto dire la loro sul proprio futuro, in un momento in cui la politica si sta allontanando dai cittadini" ha commentato Sara Beloli, portavoce del Comitato. "In queste settimane si vede come a Lecco ci sia una grande confusione: noi invece guardiamo a Bergamo, dove sappiamo cosa ci aspetta".
Formalmente il Consiglio Comunale ha anzitutto discusso la proposta popolare, passaggio obbligato (previsto dalla statuto) in quanto sottoscritta da oltre 500 votanti.
Dopo di che si è passati alla votazione che ha visto il voto favorevole di tutti gli 8 consiglieri presenti. La petizione chiede ufficialmente che Torre cambi circoscrizione provinciale e torni a Bergamo e ora sarà dunque inviata alla giunta regionale che avrà 30 giorni per trasmetterla al Consiglio.
E se dovesse venire rigettata il comunes si prepara a indire un vero e proprio referendum popolare.
"La richiesta del cambio di Provincia, dal momento che siamo territorio di confine, è valida sia nel caso in cui passi il referendum e si creino le nuove aree vaste, sia nel caso in cui invece la riforma sia bocciata e dunque rimanga ancora la provincia di Lecco" ha spiegato il sindaco Ninkovic, indubbiamente la vera artefice del (possibile) ritorno sotto il vessillo bergamasco.

L’Amministrazione con alcuni membri dei 2 comitati

Il presidente "orobico" Matteo Rossi (PD e sostenitore del passaggio dell'intera Valle San Martino) ha annunciato che a settembre - dopo la pausa agostana - anche la sua provincia voterà un documento per dirsi favorevole al re-ingresso di Torre de' Busi entro i "vecchi" confini.
"La riforma delle nuove Aree Vaste stava passando in sordina, volevano farci credere che tutti erano a favore dell'unione con Monza. Ma sindaci e cittadini si opposti, ci sono state insurrezioni: persino Maroni ha deciso di non presentare in Consiglio Regionale il documento con i nuovi cantoni come aveva annunciato" ha continuato il primo cittadino. "Bisogna ammettere, e lo ha fatto lo stesso Mauro Piazza, che il progetto di annessione a Monza è stato un fallimento. Nella nuova area vasta nessuno oggi può garantire con certezza che ha Lecco rimarranno quei servizi che sono di competenza dello Stato come Prefettura, Inps, Agenzia delle Entrate e così via. Ma invece è proprio quello che interessa ai cittadini: che la raccolta dei rifiuti sia precisa, che i servizi sociali li aiutino se hanno bisogno".

Il pubblico presente in consiglio

Già l'ingresso di Torre in provincia di Lecco ormai 25 anni fa non fu certo "pacifico". I cittadini nel 1991 infatti bocciarono a netta maggioranza l'idea di lasciare Bergamo. Tanto che in primo documento governativo, che recepiva l'esito del referendum, il Comune rimaneva "a targa BG".  Ma poi è andata diversamente e il paese ha seguito Monte Marenzo, Vercurago, Calolzio, Erve e Carenno verso Lecco.
Ma ancora oggi la Diocesi è quella di Bergamo, gli Alpini fanno parte della sezione orobica, il servizio idrico è assegnato alla Hidrogest di Sotto il Monte e il corpo di Polizia locale è in collaborazione con quello di Caprino Bergamasco.
"Il percorso è stata un momento di condivisione della comunità, che noi Sindaci rappresentiamo. Non dobbiamo dimenticare - come qualcuno sembra invece fare - che dobbiamo sempre ascoltare il volere popolare ed è quello che noi a Torre abbiamo fatto" ha concluso Eleonora NInkovic. "Speriamo che questa sia la volta buona!".
P.V.
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