E’ stato una visitatore davvero speciale quello che nelle scorse settimane ha bussato alla porta della casa di Don Camillo Mistrini, parroco di San Gottardo a Torre de’ Busi: si tratta infatti di monsignor Pasquale Iacobone, professore alla Pontificia Università Gregoriana e “sacerdos” della Pontificia Accademia "Cultorum Martyrum".
Studioso di arte sacra, il prelato ha raggiunto il paese lecchese proprio per poter visitare alcune delle bellezze medievali del territorio, osservando in particolare i preziosi cicli pittorici e gli affreschi che decorano le più antiche chiese del circondario. E' stato accompagnato da don Camillo e dal sindaco Eleonora Ninkovic in un piccolo tour alla scoperta della storia e dell’arte di Torre de’ Busi.

Mons. Pasquale Iacobone
A partire dalla chiesa di San Defendente nell’antico nucleo di Favirano.
“E’ rimasto molto impressionato: l'ha addirittura definita “una piccola Cappella Sistina” per la bellezza dei suoi affreschi” ci ha spiegato il parroco.
“Ha scattato molte foto a tutti i dipinti e ha apprezzato in particolare la Crocefissione e il ritratto della “Madonna con bambino”, una delle più antiche rappresentazioni della Madonna di Loreto”.

La chiesetta di San Defendente a Favirano
San Defendente è una piccola chiesa di presunte origini trecentesche, ad una sola navata e caratterizzata da straordinari affreschi risalenti al 1500: una delle rarità è proprio il fatto che rimane un’iscrizione con la data della loro realizzazione (15 novembre 1510) e il committente, la famiglia Mazzoleni, il cui stemma è visibile in vari punti delle pitture.
Non poteva poi mancare una visita all’altro gioiello del paese, l’Oratorio di Santo Stefano all’interno del caratteristico e suggestivo complesso di San Michele, “abbarbicato” su un promontorio raggiungibile solo attraverso una mulattiera, un angolo dove il tempo sembra essersi fermato.
Un tempo con ogni probabilità in quel luogo sorgeva un fortilizio militare, e nei secoli ha subito diverse trasformazioni: il castello è stato smantellato ed è stata costruita l’adiacente chiesa di San Michele.

Il complesso di San Michele
Santo Stefano a partire dagli anni '90 ha subito un importante opera di restauro che ha permesso di portare alla luce numerosi affreschi di buona fattura. Essi raffigurano santi e immagini mariane e appartengono a diversi momenti decorativi che, allo stato attuale degli studi, sono collocabili nel periodo compreso tra il XlV e il XV secolo.
Iacobone ha visitato anche la chiesetta di Santa Margherita a Monte Marenzo, un altro tesoro romanico nascosto tra i boschi della Val San Martino: risale al XIII secolo e racchiude un repertorio di pitture di eccezionale interesse, con il ciclo di affreschi delle Storie di Santa Margherita tra i più pregevoli del Trecento lombardo. Tra il 1998 e il 2000 una campagna di scavi archeologici ha portato alla luce, in prossimità della chiesa, i resti di un presidio militare del basso medioevo (sec. XI, XII), con cinta muraria e torre di avvistamento e segnalazione, nonché tracce di un insediamento preistorico.
Dal Vaticano al calolziese, seguendo le tracce dell’arte sacra, cercando i tesori nascosti e meno conosciuti: la visita di monsignor Iacobone ha ricordato, sempre che ce ne fosse bisogno, l’importanza dei gioielli artistici di “casa nostra”.
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