Sono sette gli istituti della provincia di Lecco che da settembre non potranno contare sulla presenza di un preside titolare, essendo stati inseriti dall'ufficio scolastico regionale nell'elenco delle sedi disponibili per le reggenze.
Si tratta di sei comprensivi e di una sola scuola superiore: il liceo scientifico Agnesi di Merate. Dopo il trasferimento del professor Antonio Cassonello a Basilea - a seguito del ricorso al Tar vinto dal dirigente, che aveva partecipato al concorso aggiudicato inizialmente dalla prof.ssa Anna Maria Marzorati - la scuola meratese era stata guidata sino a giugno dalla dirigente Manuela Campeggi del vicino istituto Viganò. E ora si cerca un nuovo preside disponibile ad assumere l'incarico di reggente dell'importante scuola della città; non è escluso che il ruolo possa essere nuovamente ricorperto dalla prof.ssa Campeggi, qualora ne facesse richiesta. Risposte ufficiali ad ogni modo, si avranno solo entro la fine del mese: quel che è certo è che l'Agnesi anche quest'anno non avrà un preside titolare, perlomeno nella fase iniziale.

La scuola secondaria di primo grado di Valmadrera
Stessa situazione a Valmadrera, dopo il trasferimento del professor Tiziano Secchi al comprensivo Lecco 4, al posto del collega Giampiero Grasso, ufficialmente in pensione dal 1°settembre.
Per quanto riguarda invece il capoluogo, cercano un reggente il comprensivo 2 e il Falcone e Borsellino; vanno infatti sostituiti Angelo Falcone - anche lui in pensione da settembre - e Claudio Lafranconi, nominato dirigente dell'istituto professionale Fiocchi, subentrando al collega Walter Valsecchi, prossimo al pensionamento.

L'istituto Fiocchi
E allargando il campo alla situazione provinciale, sono rimasti senza preside anche i comprensivi di Calolziocorte, Cremeno e Premana. I tre istituti erano stati guidati lo scorso anno - rispettivamente - dai reggenti Walter Valsecchi (Fiocchi), Giampiero Grasso (ic Lecco 4) e Maria Luisa Montagna (ic Bellano).
I dirigenti titolari hanno tempo sino al 22 agosto per dichiarare la propria eventuale disponibilità a presiedere una delle sette scuole citate, assumendo così un doppio - e certamente gravoso - incarico.
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