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Scritto Lunedì 05 dicembre 2016 alle 11:44

Referendum, il Sindaco di Torre de’ Busi: 'comunque con Bergamo, scelgano i cittadini'

Ha vinto il No e le province non sono stata cancellate dalla Costituzione ma Torre de' Busi proseguirà la sua battaglia per tornare con Bergamo. “Noi continuiamo il nostro percorso per fare ritorno in Provincia di Bergamo. La Provincia di Lecco non è certo salva per sempre: prima di questa riforma, ha rischiato di scomparire già con il Governo Monti ed è facile immaginare che anche in futuro l’ipotesi di unire Lecco con altre province limitrofe tornerà a fare capolino” ha spiegato il sindaco Eleonora Ninkovic.

Alcuni membri del Comitato di Torre con il sindaco Eleonora Ninkovic e il senatore Arrigoni

Torre de Busi è un comune già confinante con i comuni bergamaschi – Caprino, Cisano, Roncola e Costa Imagna – e dunque la richiesta di cambio di Provincia, seppur innescata dall’ipotesi di “finire” nell’area vasta con Monza, ha seguito un binario parallelo, o meglio una corsia preferenziale, indipendente dal Referendum Costituzionale.
“Anzitutto abbiamo voluto ascoltare i nostri cittadini che hanno detto chiaramente di voler tornare alla nostra vecchia provincia. Con una petizione abbiamo raccolto oltre 900 firme, superando abbondantemente la maggioranza dei votanti e dunque il Consiglio Comunale ha preso atto della volontà dei cittadini deliberando la richiesta di cambio di Provincia: Bergamo si è già espressa favorevolmente per il nostro ritorno e ora la palle è in mano alla Regione. Ora che il Referendum Costituzionale è alle spalle chiediamo che prosegua l’iter per poter tornare di nuovo a essere bergamaschi” ha continuato il primo cittadino.  “Siamo convintissimi della nostra scelta: con i Comuni bergamaschi condividiamo le stesse situazioni e le stesse problematiche, possiamo affrontarle insieme nel modo migliore”.
Il legame di Torre con BG non si è mai interrotto nemmeno durante questi 20 anni “lecchesi”: l’acqua è ancora gestita da Hidrogest, i rifiuti da G.Eco, la Polizia Locale è in convenzione con Caprino Bergamasco. Persino il prefisso è rimasto lo 035.
La vittoria del No al Referendum Renzi-Boschi ha “salvato” Lecco e dunque la scelta della Val San Martino non è più tra Bergamo e Monza ma tra Bergamo e Lecco. Calolzio era pronto a fare un referendum popolare in caso di vittoria del Si ma, secondo Eleonora Ninkovic, dovrebbe essere fatto comunque, anche senza l’imminente “dipartita” dell’attuale provincia.
“Io credo che comunque gli altri Comuni della Valle dovrebbero fare un referendum popolare per conoscere cosa ne pensano dei cittadini e in questo modo avere già un indirizzo. E, nel caso, deliberare la volontà di tornare con Bergamo qualora dovesse ripresentarsi l’ipotesi di soppressione o fusione della Provincia di Lecco”.


Dello stesso avviso il “Comitato Val San Martino con Bergamo”: “prendiamo atto del risultato referendario con cui la popolazione ha democraticamente espresso la propria disapprovazione per la proposta di riforma costituzionale che prevedeva, tra l'altro, l'abolizione delle Province e la costituzione delle Aree Vaste” si legge infatti in una nota diffusa poco fa.  “Il Comitato proseguirà con determinazione nella propria azione per il riconoscimento della Val San Martino nel territorio bergamasco, ponendo sempre la massima attenzione all'operato delle Istituzioni in tema di riorganizzazione della Pubblica Amministrazione in ambito provinciale e promuovendo opportune iniziative di consultazione popolare, per consentire alla cittadinanza di esprimersi democraticamente sugli argomenti che la riguardano”.
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