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Scritto Sabato 28 gennaio 2017 alle 12:29

Torre: il convento potrebbe diventare una casa di riposo 'se non arrivano i profughi'

Il vecchio convento delle suore a Torre de' Busi (in via Roncaglia) è chiuso ed inutilizzato da anni.
I tentativi di venderlo al privato portati avanti dall'immobiliare che lo possedeva sono caduti sempre nel vuoto nonostante le potenzialità dell'immobile: ha 34 stanze, una grande cucina, ex chiesetta e - se ristrutturato - potrebbe trasformarsi in una decina di appartamenti con altri 6/7 alloggi che potrebbe essere realizzati sul suo terreno edificabile.
Ora, dopo 14 anni, sarà messo all'asta a causa del fallimento della società proprietaria ed è massima l'attenzione del Comune su questa operazione che potrebbe incidere sulla vita della comunità dei prossimi anni.

L’ex convento delle suore

"Per tutto questo tempo non sono riusciti a venderlo come residenziale, visto anche la crisi che sta vivendo da anni il mercato immobiliare, ormai saturo. Senza fare allarmismi ma dicendo le cose come stanno, l'immobile potrebbe fare gola a qualche cooperativa per poterci alloggiare i richiedenti asilo. Basterebbe che facesse gli interventi minimi per l'agibilità e poi potrebbe ospitare moltissimi profughi, viste le dimensioni dello stabile, forse addirittura alcune centinaia. E' una possibilità che c'è: in passato siamo già stati contattati da una coop interessata allo stabile della scuola media. In quel caso era di proprietà comunale e abbiamo detto di no, ma l'ex convento è in mano ai privati..." è stato il chiaro messaggio lanciato dal sindaco Eleonora Ninkovic durante un'assemblea pubblica organizzata ieri sera per approfondire la vicenda e confrontarsi con i suoi cittadini.

Don Roberto e il sindaco Ninkovic

Al vaglio c'è infatti l'ipotesi di modificare il Pgt e prevedere per l'immobile una destinazione sociale. Non appartamenti dunque, ma vederlo trasformato in una scuola materna, in una centro diurno o - uno dei sogni - in una moderna RSA per anziani, immersa nel verde ed in una zona tranquilla. Vista anche la richiesta che arriva dalle famiglie: nel territorio le strutture sono solo 2 (Calolzio e Monte Marenzo) e la lista d'attesa è lunga
Per questo l'Amministrazione ha deciso di ascoltare gli abitanti preparando un "questionario" che potrà essere compilato fino a metà febbraio nel quale indicare cosa credono sia meglio realizzare.
"E' giusto che i cittadini si possano esprimere e dirci cosa ne pensano: il Comune non ha i soldi per acquistarlo ma comunque possiamo ragionare su come vorremmo vederlo trasformato" ha continuato il primo cittadino.
Dopo un'eventuale modifica di destinazione urbanistica, bisognerà anche trovare l'imprenditore che abbia la voglia di investire nella grande struttura di via Roncaglia.

Durante la serata si è discusso poi del futuro dell'oratorio di San Gottardo: in tanti vorrebbero una struttura più spaziosa che possa diventare anche un centro di aggregazione per la popolazione che a Torre de' Busi deve fare i conti con una distribuzione sparpagliata in diverse frazioni separate.
"Le strutture servono e possiamo pensarci. Ma senza le persone che le fanno vivere rischiano di diventare solo cattedrali nel deserto. Dobbiamo far vivere di più il nostro oratorio: mi piange il cuore quando lo vedo chiuso il sabato sera...." ha commentato il vicario Don Roberto.
La riunione è servita dunque per provare a intavolare una riflessione: "All'anagrafe siamo un paese sempre più popoloso. Ci sono nuovi residenti che vengono da fuori e che però sono poco coinvolti nella vita della comunità: dobbiamo impegnare per intercettarli, dobbiamo coinvolgerli perché altrimenti rischiamo di diventare un paese dormitorio" è stato l'appello del Sindaco. "Chiediamoci cosa possiamo fare per la comunità, chiediamoci se possiamo dedicare parte del nostro tempo per gli altri, ad esempio per gli anziani. Solo noi possiamo tenere viva la nostra comunità".
P.V.
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