Che cosa significa "Generazione Z"? Da enciclopedia, questa espressione identifica i nati a cavallo tra la fine del XX secolo e l'inizio del nuovo millennio.

Alcuni dei ragazzi impegnati nell’allestimento della mostra con le insegnanti e i volontari del Museo della Seta.
Secondo da sinistra, in seconda fila: Davide D’Occhio, assessore alla cultura del Comune di Olginate
Lo sanno bene i ragazzi delle classi terze della scuola media di Olginate, che nella mattinata di sabato 18 febbraio, hanno presentato al pubblico una mostra interamente realizzata da loro durante un laboratorio pomeridiano di "impronta" scientifica e allestita presso il Museo della Seta Abegg di Garlate grazie a un bando dell'ormai noto progetto "Culture Shock. Nuove rotte verso il futuro", promosso dalla Cooperativa Sociale Liberi Sogni Onlus in collaborazione con vari enti locali.
Un'esposizione innovativa e originale, dal forte impatto visivo, fondata su diversi linguaggi espressivi e basata sull'utilizzo di molteplici materiali e oggetti di uso comune.
"Ci siamo interrogati in merito alle differenze e ai punti di contatto tra la nostra generazione e quella dei nostri genitori" hanno spiegato i ragazzi presenti all'inaugurazione della mostra.
"Abbiamo quindi sottoposto ai nostri coetanei e ai nostri famigliari un questionario relativo, per esempio, all'uso del cellulare, alla conoscenza delle lingue e alle abitudini alimentari, per poi tabularne i risultati e confrontarli tra di loro: è stata un'esperienza decisamente stimolante, che ci ha consentito di metterci in gioco e di sviluppare nuove competenze, tra cui la rapida risoluzione di piccoli imprevisti, la collaborazione e lo scambio di idee in un gruppo di lavoro, il rispetto delle scadenze e la gestione delle risorse per l'allestimento dell'esposizione".

Diana Riva, assessore alla cultura del Comune di Garlate,
e Adriana Carbonaro, operatrice della Cooperativa Sociale Liberi Sogni Onlus
Per citare qualche dato emerso dall'inchiesta, più del 70% dei ragazzi della cosiddetta "Generazione Z" si avvale del proprio cellulare principalmente per navigare sui social network e inviare messaggi, mentre il 51% degli adulti, più "tradizionalisti" e legati alle vecchie abitudini, continua ad utilizzarlo per effettuare chiamate vocali; i giovani, inoltre, tendono a prediligere i cibi stranieri come il cous cous, il kebab e il sushi, nonché a usufruire del web come una delle fonti primarie di conoscenza, scelto dal 70% dei ragazzi contro il 26% dei loro genitori e famigliari, che preferiscono la televisione e i cari, vecchi libri, ormai relegati nelle soffitte dalla "Generazione Z".

Sulla sinistra Laura Pojaghi, l’insegnante responsabile del laboratorio pomeridiano

Decisamente soddisfatte anche Laura Pojaghi, l'insegnante responsabile del laboratorio pomeridiano, e Maria Pia Riva, dirigente scolastico dell'Istituto Comprensivo "G. Carducci" di Olginate, Garlate e Valgreghentino, che hanno sottolineato come una simile iniziativa possa essere il punto di partenza per l'avvio di una positiva collaborazione con il Museo della Seta Abegg.
"Il progetto "Culture Shock" si propone proprio di favorire la partecipazione dei giovani alla vita culturale del territorio, dando loro spazio e visibilità attraverso concrete occasioni di confronto e di lavoro collettivo" ha dichiarato Adriana Carbonaro, operatrice della Cooperativa Sociale Liberi Sogni Onlus.
"Fino al prossimo giugno, quindi, le sale del Museo della Seta ospiteranno vari eventi culturali, nei quali, attraverso linguaggi e rappresentazioni molto diversi tra di loro, tanti giovani racconteranno alla collettività aspetti differenti del contesto in cui viviamo".

La mostra "Generazione Z" resterà aperta al pubblico - con ingresso gratuito - fino a domenica 26 febbraio, per poi lasciare spazio a un'altra esposizione dal titolo "Mille splendidi veli".
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