
Antonello Formenti, Eleonora Ninkovic, Jacopo Scandella, Silvana Santisi, Marco Donadoni,
Donato Nava con la bandiera della Provincia di Bergamo
Con 57 voti a favore, il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato all'unanimità la richiesta del Comune di Torre de' Busi di tornare in provincia di Bergamo.
Il via libera è arrivato alle 18.00: la discussione è durata circa 20 minuti e ha trovato la piena condivisione di tutti i gruppi parlamentari.
"Questa storia parte da molto lontano: già nel 1991 il 76% della popolazione aveva chiesto di restare in provincia di Bergamo e non entrare in quella di Lecco. Una decisione poi ignorata l'anno successivo" ha spiegato la consigliera della Lega Nord Silvana Santisi in Saita.
"Oggi non stiamo facendo altro che rispettare la volontà popolare, ascoltando la richiesta che arriva chiaramente dai cittadini di Torre de' Busi che lo scorso anno hanno sottoscritto una petizione firmata da 918 votanti. Ho avuto con loro tanti colloqui e posso dire che la loro non è una battaglia contro Lecco ma è una battaglia per Bergamo, cui si sentono di appartenere". Il sostegno è arrivato dai diversi gruppi consigliari.
Il Pd, attraverso il consigliere Scandella, ha sottolineato
"l'impressionante movimento popolare che ha sostenuto la richiesta di passaggio a Bergamo, sostenuta con impegno e perseveranza dalla comunità e motivata da elementi storici, culturali ma anche amministrativi". Presenti alla seduta anche gli esponenti lecchesi di Lombardia Popolare: il sottosegretario Daniele Nava e il consigliere Mauro Piazza.
"Per Torre de' Busi si tratta di un risarcimento storico e di un risarcimento democratico: oggi accogliamo la volontà popolare che è stata chiara e alla quale non avremmo mai potuto dire di no. Il matrimonio con Lecco, pur tra luci e ombre come sempre accade, non è stato infelice ma dobbiamo rispettare la decisione dei cittadini" ha sottolineato quest'ultimo. Messa ai voti, la proposta ha ottenuto l'ok di tutti i presenti, compreso il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni.
Con una piccola curiosità: in consiglio siede anche il consigliere Michele Busi che, annunciando il suo voto favorevole, ha sottolineato il suo possibile legame genealogico con il comune della Valle San Martino. Ad assistere alla seduta non mancava nemmeno il sindaco di Torre de' Busi Eleonora Ninkovic con il vicesindaco Nava Donato e Marco Donadoni di Hidrogest.
"Siamo riusciti a conquistare il voto favorevole di tutti: un successo che vogliamo dedicare a tutti i cittadini di Torre de' Busi e a Gian Maria Mazzola che un anno fa ci ha fatto incontrare con il presidente della Provincia di Bergamo Matteo Rossi, dando il via a questa avventura" ha commentato il primo cittadino che non ha mancato di festeggiare sventolando la bandiera bergamasca a Palazzo Lombardia.
Ora non resta che attendere il giorno in cui potrà portarla anche a Roma: la richiesta di Torre per ora ha ottenuto il parere favorevole della Regione ma sarà il parlamento ad approvare l'effettivo e definitivo cambio di provincia.
I consiglieri hanno chiesto che questo passaggio possa avvenire in tempi rapidi, proprio come è avvenuto a Milano.
"Ci attiveremo subito nella speranza di riuscire a concludere l'intero iter il prima possibile, magari già entro la fine dell'anno. Ora è tutta una questione di volontà politica nel voler concretizzare quanto hanno chiesto i cittadini di Torre de Busi". Il senatore della Lega Nord Paolo Arrigoni ha già annunciato che depositerà in Senato il progetto di legge ordinaria che poi il parlamento dovrà approvare come ultima tappa di questo storico ritorno a Bergamo:
"Il mio auspico è ora che dopo Torre de' Busi anche gli altri 5 comuni della Valle San Martino (Calolziocorte, Erve, Carenno, Monte Marenzo e Vercurago) strappati alla terra Orobica nel '92 per costruire la neonata provincia di lecco possano tornare a casa".
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