Nella mattinata di oggi, domenica 5 marzo, il vescovo di Bergamo mons. Francesco Beschi ha celebrato la Santa messa nella parrocchia di San Michele a Torre de’ Busi e ha rassicurato tutti i fedeli sulla nomina, a partire dal prossimo anno pastorale, di un parroco “stabile” per la comunità.

Il vescovo di Bergamo mons. Francesco Beschi

Mons. Beschi e don Roberto Trussardi
Con la partenza di don Marco Cornali e la scomparsa di don Camillo Mistrini, le parrocchie del paese sono rimaste senza pastore: in questi mesi ci hanno pensato don Roberto Trussardi di Vercurago e don Roberto Gallizioli di Cisano, con la collaborazione anche degli altri sacerdoti del circondario, a garantire lo svolgimento delle funzioni e a seguire tutti i bisogni dei parrocchiani.
Ma è solo una soluzione temporanea che dovrebbe risolversi: il nuovo don – sul suo nome per ora il vescovo non si è sbilanciato – dovrebbe prendere servizio dal prossimo autunno.
“Con semplicità e fraternità, vogliamo porre alla sua attenzione alcune problematiche che stanno emergendo per la nostra comunità. I religiosi in questo periodo ci hanno accompagnato con grandissimo impegno, ma Le chiediamo, caro vescovo Francesco, un parroco che sia costantemente presente per poter seguire i bambini, gli adolescenti e gli anziani” hanno scritto i fedeli in una lettera consegnata al monsignore e letta al termine della Santa Messa.
“Tra le nostre sfide c’è quella di riuscire ad accogliere le nuove famiglie che sono venute ad abitare nel nostro Comune e che dobbiamo coinvolgere nelle nostre realtà. La presenza di un parroco fisso ci farà vivere la nostra fede in modo continuo e costante”.

Il consigliere Adriano Carenini e il sindaco Eleonora Ninkovic

La funzione è stata concelebrata anche dai “due don Roberto”.
“Abbiamo vissuto un anno particolare, sicuramente faticoso, ma allo stesso tempo anche molto bello” ha sottolineato il vicario.
“A volte siamo mancati un po’ ma stiamo cercando di dare il massimo e il meglio di noi per i fedeli di Torre de' Busi. L’obiettivo deve essere quello di far lavorare insieme le varie realtà, pur ben conoscendo le peculiarità delle singole parrocchie”.La visita del Vescovo è servita proprio a rassicurare tutti i parrocchiani.
“Anzitutto voglio ringraziare tutti i sacerdoti per il loro impegno: con cuore generoso, hanno servito la vostra comunità privata di un parroco stabile. Vi assicuro che voglio provvedere a questa mancanza e che dal prossimo anno pastorale ci sarà sicuramente un parroco. Forse vi soprenderò ma nella nostra Diocesi numericamente non mancano i sacerdoti. Purtroppo sono i giovani ad essere sempre meno: abbiamo bisogno di nuovi volti per garantire il ricambio generazione e per poter rimanere in contatto con i nostri ragazzi” è intervenuto mons. Beschi.


“E’ in agguato – è stato il messaggio lanciato durante l’omelia – l
a tentazione a rassegnarsi, a pensare che non valga la pena impegnarsi a vivere da buoni cristiani, a credere che persino il Vescovo si sia dimenticato di voi visto che non ha provveduto a nominare un successore. Ma non è così e anzi vi ringrazio per la vostra Fede e vi chiedo di continuare ad alimentarla con la parola del Signore, mantenendovi esempio per tutti quelli che vi stanno vicino”.

Dopo la Santa Messa, non è mancato un rinfresco conviviale nel salone: i parrocchiani hanno abbracciato il vescovo Beschi, scambiando qualche chiacchiera (suggerendo ad esempio di lasciare a Torre uno dei due don Roberto che sono riusciti a farsi amare da tutta la comunità) e confidandosi con il monsignore che nei prossimi mesi tornerà di nuovo in paese per visitare le altre parrocchie. Il 22 aprile celebrerà le Cresime a San Gottardo ed ad agosto arriverà per salutare San Marco e la frazioni “alte” del Comune. Ora si attende solo di scoprire chi sarà chiamato a ricoprire l’incarico di parroco.

Nel circondario calolziese è stata anche confermata la partenza di don Angelo Belotti che lascerà Foppenico per Curno.
Dovrebbe essere l’unico parroco a lasciare il proprio incarico: rimarranno con i loro attuali fedeli anche mons. Angelo Riva di Carenno e don Giuseppe Turani di Monte Marenzo che, nonostante abbiano raggiunto i 9 anni di mandato, per ora non sono stati spostati in altre realtà.
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