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Scritto Venerdì 05 maggio 2017 alle 17:17

''Le esigenze infrastrutturali del territorio'', Confindustria apre un tavolo tecnico territoriale

“Le esigenze infrastrutturali del territorio”. Questo il titolo del documento promosso da Confindustria Lecco e Sondrio e presentato nella mattinata di oggi, venerdì 5 maggio, agli attori politici afferenti ai due territori, che hanno accettato l’invito ad istituire un tavolo permanente (aperto a nuovi partecipanti) che ha già fissato il primo incontro ad ottobre con l’obiettivo comune di rispondere alle esigenze dei cittadini e delle realtà commerciali.
Le 34 pagine sono state illustrate ai due presidenti provinciali Flavio Polano e Luca Della Bitta, ai senatori Paolo Arrigoni, Mauro Del Barba e Jonny Crosio, agli onorevoli Gian Mario Fragomeli e Veronica Tentori, al sottosegretario regionale Ugo Parolo e al consigliere provinciale con delega Mauro Galbusera.

Annalisa Rainoldi e Lorenzo Riva

Il dossier, partendo dalle risposte fornite dalle aziende di Sondrio e Lecco cui è stato sottoposto un apposito questionario, analizza la situazione attuale della rete dei trasporti sul nostro territorio e in direzione delle Province vicine, sottolineando le criticità – a partire dal cavalcavia di Annone da ricostruire, quello di Civate da riaprire, la Lecco-Bergamo da completare solo per citarne alcune – ed elencando quali sono le opere in corso di realizzazione o che rientrano nell’agenda regionale, con un’appendice incentrata sulla mobilità entro i confini lecchesi e al di fuori di essi.
“Il fatto che si sia instaurato un confronto tra le forze politiche e le realtà imprenditoriali è molto positivo, l’obiettivo univoco è quello di dare una risposta alle esigenze delle imprese” ha spiegato Lorenzo Riva, a capo della Consulta di Territorio di Lecco. “La priorità è quella di garantire la viabilità, a partire dai cavalcavia. Tra lecco e il territorio di Monza e Brianza sono 7 lungo la Ss 36: quello di Annone è crollato, quello di Isella è chiuso e gli altri 5 hanno tutti una limitazione al transito per i mezzi superiori alle 44 tonnellate di peso, introdotta a seguito del crollo dello scorso ottobre che ha causato una vittima. La sicurezza è un principio fondamentale, ma non deve essere una scusa per bloccare lo sviluppo del nostro territorio. Altra priorità è il completamento della Lecco – Bergamo, ma non limitandosi solo al tracciato fino a Calolzio. Guardiamo con attenzione anche alla realizzazione del collegamento Varese-Como-Lecco, affinchè la nostra area non venga stralciata dal progetto. Infine è necessario snellire le modalità con cui le aziende ottengono i permessi per i trasporti, oggi complesse e che mettono in difficoltà chi lavora”.
Una posizione condivisa da Annalisa Rainoldi, presidente della Consulta di territorio di Sondrio, che ha evidenziato alcune delle necessità maggiori del territorio vicino come la variante di Morbegno ancora da completare e il bisogno di aprire una via alternativa verso altre valli grazie al traforo del Mortirolo.

Giulio Sirtori e Riccardo Confalonieri

“Siamo gli unici territori in Lombardia a non avere un accesso autostradale” ha evidenziato il direttore generale Giulio Sirtori, che ha ricordato come la Provincia di Lecco abbia ottenuto un importante sviluppo in termini di crescita industriale nel corso degli ultimi mesi. "Infrastrutture carenti, sottodimensionate e senza adeguata manutenzione non devono diventare un dato di fatto ma un problema al quale porre rimedio. Per questo abbiamo scelto di non limitarci solamente a evidenziare queste insufficienze, ma abbiamo voluto dare un contributo con un catalogo sistematico che evidenzia le maggiori criticità, con particolare riferimento al sistema delle imprese grazie al quale è stato possibile mettere a punto il documento. La collaborazione di Regione Lombardia ha inoltre consentito di integrare il documento con un’analisi dei contenuti del Programma Regionale della Mobilità e dei Trasporti, oltre che dei principali dati inerenti la domanda di mobilità delle due province".
La nostra zona però, ha spiegato il Responsabile relazioni istituzionali e politiche territoriali Riccardo Confalonieri, è sottodimensionato in termini di infrastrutture e proprio da questo aspetto, approfondito in un’appendice al documento “maggiore”, ha preso il via l’analisi di Confindustria. “Non abbiamo fatto un semplice elenco di strade, ferrovie e ponti ma, partendo dalle esigenze che ci sono state prospettate dalle aziende, abbiamo evidenziato come entro i nostri confini l’incidenza del trasporto su gomma sia superiore rispetto ai valori lombardi".

Per quanto riguarda invece la dotazione di infrastrutture per la mobilità, sia Lecco che Sondrio presentano un valore inferiore rispetto alla media regionale e a quella della macro area del Nord Ovest. L’indice della rete stradale – fatto 100 il valore nazionale – è pari a 29,9 in Provincia di Sondrio e 29,6 in quella di Lecco, mentre l’indice infrastrutturale totale (al netto die porti) è pari rispettivamente a 39,8 e 90,3 (113,9 è il valore medio del Nord-Ovest).

Entrando più nello specifico del documento, quest’ultimo elenca i sovrappassi a scavalco della SS 36: oltre a quello non più esistente di Annone e quello chiuso di Civate – la ricostruzione permetterà di superare il problema della limitazione di peso per i mezzi – ci sono quello della Sp 51 “della Santa” che unisce l’abitato di Civate con la frazione galbiatese di Sala al Barro, il cavalcavia della Sp 639 importante per collegare il lecchese verso Como e Varese, il passaggio di Bosisio Parini (situato in un’area produttiva che fa capo a Molteno, Sirone e Oggiono), il cavalcavia Tabiago-Nibionno (che garantisce prevalentemente la mobilità interna al Comune) e quello Gaggio – Nibionno (che collega due aree con diverse industrie).
Restando sul territorio lecchese, il collegamento tra il capoluogo di Provincia e Colico (rappresentato dalla SS 36) presenta criticità indicate nella sporadica presenza di svincoli in entrata e uscita, i limiti di velocità abbassati a 90 Km/h e la presenza di numerose gallerie, nelle quali non è garantita un’efficace copertura telefonica.
Per quanto riguarda la Valtellina, risultano prioritari il completamento della variante della Ss 38 tra Fuentes e Tartano e la realizzazione di quella al nodo di Tirano. C’è inoltre l’esigenza di collegare la valle ad est, attraverso il Tunnel del Mortirolo che la unirebbe con la Provincia di Brescia.
La viabilità verso Bergamo è attualmente fortemente penalizzata a causa della necessità di completare il tratto della Lecco –Bergamo tra Chiuso e Calolzio, un intervento cui deve fare seguito – ha affermato Confindustria - anche il III lotto in direzione di Monte Marenzo – Levata. C’è poi il “nodo” di Cisano Bergamasco, da risolvere evitando che la strada entri nel centro abitato e si intersechi con la ferrovia come accade attualmente.
I collegamenti ferroviari verso la terra orobica non sono efficienti, ma anche guardando a Como (attraverso le Sp 639 e 342) non si può certo dire che su strada siano caratterizzati da velocità e adeguatezza. Una prospettiva di sviluppo in questo senso risiede nella già citata Verese-Como-Lecco.
“Da quando il ponte di Annone è crollato Confindustria ha segnalato le difficoltà che le nostre aziende stanno vivendo. Siamo un territorio caratterizzato da un’industria in crescita e vogliamo rispondere alle esigenze di cittadini e attività commerciali” ha concluso Riva.
A partire dal tavolo territoriale avviato con i politici locali.
R.R.
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