E’ stata una cerimonia molto sentita quella che ha permesso a Yoni Luis Cerron Navarrete – originario del Perù – di ottenere la cittadinanza italiana, nel comune di Torre de’ Busi. Un traguardo che il nostro nuovo compatriota – nato nel 1984 a Huancayo – ha vissuto con grande emozione.
E’ arrivato in Italia nel 2001, 16 anni fa, e risiede in paese dal 2012: vive nella frazione di Favirano con la moglie ed i suoi due figli, nati anch’essi in Perù.

Yoni Luis Cerron Navarrete con i famigliari e il sindaco

Era stata la mamma a spingerlo a cercarsi un futuro in Italia: 16 anni fa aveva preparato tutta le documentazione e era venuta anch'essa in Italia per "aiutare" il figlio ad intraprendere la sua nuova avventura.
Come ha ricordato Yoni, non sono mancati momenti di difficoltà, tra cui la mancanza dei famigliari e la difficoltà nel trovare un lavoro, in particolare negli anni 2005 e 2006 quando la moglie ha perso un impiego stabile, tanto che la copiia ha dovuto rimandare i figli in Perù fino a quando la situazione non è migliorata.
Yoni ha voluto ricordare Fausta e Umberto, la prima famiglia di Milano che li ha accolti ospitandoli, ha ringraziato tutti gli italiani che gli hanno concesso questa importante opportunità di diventare cittadino italiano e tutti i suoi famigliari e amici che lo hanno sostenuto e gli sono stati vicino, nella buona e nella cattiva sorte, non lasciandolo solo.


“Ci ha detto di essere molto orgoglioso di aver raggiunto questo traguardo, di poter dare la sua opinione e finalmente poter esercitare e godere dei diritti civili e politici, compreso il voto. Ha promesso di rispettare tutte le norme e la Costituzione che gli abbiamo regalato” ha commento il sindaco Eleonora Ninkovic.


“Gli abbiamo fatto i migliori auguri, lo accogliamo a braccia aperte tra di noi e l’augurio è stato quello di poter vedere soddisfatti i suoi sogni e le aspettative della sua famiglia. Speriamo possa continuare a provare questa felicità per la cittadinanza di oggi: riempie il cuore vedere tanta passione, emozione e felicità per essere diventato italiano, noi stessi spesso non dimostriamo questo entusiasmo e riconoscimento per ciò che abbiamo da sempre”.
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