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Scritto Giovedì 24 agosto 2017 alle 14:27

Biandino: il 27 la casa alpina ''Pio X'' festeggia 110 anni

La casa alpina Pio X, collocata lungo il sentiero che dalla Bocca di Biandino sale verso il rifugio Grassi della SEL, festeggia 110 anni. Era, infatti, l’estate 1907 quando, per iniziativa di mons. Luigi Testa, dell’Associazione Giovani Studenti San Stanislao di Milano, veniva posta la prima pietra sulla sommità dello Zucco di Cobbio. Mons. Testa, appassionato di montagna, era giunto durante un’escursione sulla sommità dello Zucco e rimase incantato dal panorama che si apriva sui monti circostanti e sulla sottostante valle di Biandino. Volle il rifugio, base di riferimento per l’attività dell’associazione giovanile studentesca.

Un panoramica della casa alpina Pio X, a quota 1755

Alla prima pietra del 1907 fece seguito l’inaugurazione ufficiale nel 1909. Nel 1935 l’arcivescovo di Milano, cardinale Ildefonso Schuster, che la Chiesa ha proclamato beato, raggiunse a dorso di mulo la Pio X; consacrò la chiesa all’interno del rifugio e benedisse la croce da collocare sulla vetta del Pizzo dei Tre Signori. Tragiche vicende belliche portarono alla distruzione del rifugio nell’autunno 1944, durante la lotta di Liberazione. L’opera di ricostruzione ebbe inizio nella primavera 1946, ma la riedificazione definitiva arrivò solo nel 1951.

Una panoramica del polmone verde che circonda la Pio X

Seguirono diverse vicende con la realizzazione di nuove opere ed anche di una teleferica che da Biandino porta alla Pio X. E’ stato nel luglio1976 che la casa Pio X venne donata alla parrocchia di San Nicolò in Lecco, mentre diveniva prevosto mons. Ferruccio Dugnani, già segretario del cardinale Giovanni Colombo. Mons. Dugnani, con la collaborazione del lecchese Mario Spreafico, progettò ed eseguì importanti lavori per ristrutturare l’interno del rifugio, dalla cucina alle docce. Si riaprirono, quindi, i battenti, permettendo a giovani ed a ragazzi di altri oratori oltre San Nicolò di passare giorni di vacanze salutari. Dalla casa Pio X sono possibili escursioni ai rifugi della zona, ai laghi Inferno e Sasso, alle cime del Pizzo Trona, Pizzo Tre Signori e Pizzo Varrone, tutti abbondantemente sopra i 2000 metri.

Mons. Roberto Busti (a sinistra), in veste montanara, con i maglio rossi dei Ragni

La storia della Pio X trova importante annotazione nel Cronicus di Sant’Antonio Abate di Introbio, del parroco don Arturo Fumagalli, relativa alle giornate tragicamente memorabili dell’ottobre 1944. Don Arturo Fumagalli ha lasciato scritto “- 11 ottobre 1944 – I partigiani (accantonati nelle baite di Abbio, nel rifugio Tavecchia, nella capanna SEL, che dominano l’ingresso alla conca di Biandino), vengono sorpresi, nelle prime ore del mattino, dalle truppe repubblichine ben attrezzate ed organizzate. Anche la casa Pio X, a metri 1755 (divenuta sede della direzione del movimento partigiano), è improvvisamente attaccata ed investita. In essa, però, nessuno è ucciso, nessuno è ferito, nessuno è prigioniero. Il bilancio delle prime operazioni è, comunque, tragico: quattro partigiani uccisi nelle baite di Abbio, due nella valle di Biandino, oltre un sergente repubblichino; si dubita di qualcun altro, ma non si hanno notizie sicure. Le SS incendiano le baite dal rifugio Tavecchia alla capanna SEL, da Biandino alla capanna Grassi, al Passo del Camisolo. Verso le 11 dense nubi di fumo che salgono dietro alcune creste danno agli introbiesi la sensazione netta di un’altra triste realtà: la grandiosa casa Pio X (ameno luogo di villeggiatura dell’Associazione San Stanislao) è in fiamme con ogni suo completo e prezioso arredamento, compresa la bella chiesa consacrata; l’artistica statua della Madonna è ridotta ad un nero tizzone e solo rimane intatta, lucida e trionfante, sopra di essa, la scritta: Io sono l’Immacolata Concezione”.

Don Arturo Fumagalli, il parroco di Introbio che ha lasciato testimonianza sulla distruzione della casa Pio X, nel 1944. E’ deceduto all’età di 91 anni

Domenica 27 agosto verrà festeggiato il 110° compleanno della casa, invitando amici ed escursionisti appassionati della zona. Sarà presente mons. Roberto Busti, vescovo emerito di Mantova, già prevosto di Lecco, che in tale incarico seguì con particolare attenzione la casa Pio X per le vacanze di gruppi oratoriani e parrocchiali. Alle ore 11 verrà celebrata la Messa; seguirà il pranzo comunitario. Saranno allestiti presso la Pio X appositi spazi per la degustazione di prodotti tipici della Valsassina e delle vallate vicine.
La casa Pio X si può raggiungere a piedi da Introbio, su agevole strada di montagna, con un dislivello di 900 metri. I bagagli possono essere trasportati su fuoristrada muniti di permesso di circolazione sino alla Bocca di Biandino, dove è possibile collocarli sulla teleferica che raggiunge il rifugio.
A.B.
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