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Scritto Sabato 09 settembre 2017 alle 09:19

Torre: una fiaccolata in ricordo di don Camillo, nel cuore di tutti

“Nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore di chi resta”. Nella serata di ieri, venerdì 8 settembre, la comunità di Torre de’ Busi ha offerto una testimonianza chiara e concreta di questa frase: quasi 200 fedeli delle parrocchie del paese hanno infatti preso parte alla fiaccolata in ricordo di don Camillo Mistrini, scomparso esattamente un anno fa all’età di 51 anni a seguito di una grave malattia. Fino all’ultimo il sacerdote aveva voluto portare avanti la sua missione pastorale, celebrando persino le Sante Messe di sabato 3 e domenica 4 settembre per poi essere ricoverato d’urgenza in ospedale, dove è spirato dopo pochi giorni.

Don Camillio Mistrini

Forte l’impronta lasciata da don Camillo nei suoi cinque anni di permanenza a Torre de’ Busi, in quella comunità dove aveva voluto rimanere fino alla fine, e che soltanto un paio di settimane dopo la sua scomparsa gli ha intitolato l’area verde in località Casarola, dove peraltro una statua di Papa Giovanni XXIII è stata dedicata alla sua memoria. Originario di Curnasco (BG), dopo l’ordinazione sacerdotale avvenuta il 26 maggio 1990 era stato vicario parrocchiale di Bariano e di Seriate, nonché parroco di Cavernago e Malpaga fino al 2002, per poi approdare alla sua ultima destinazione – Azzano San Paolo – prima di Torre de’ Busi, dove si è spento prematuramente.
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“Don Camillo era amato da tutti, come dimostra questa sera la presenza di centinaia di bambini, giovani, adulti e anziani riuniti qui per ricordarlo con tanta commozione e stima” ha affermato il sindaco di Torre de’ Busi Eleonora Ninkovic, affiancata dal suo vice Donato Nava. “Tutti noi abbiamo voluto fortemente questa iniziativa, organizzata a distanza di un anno esatto dalla sua scomparsa in occasione della Festa dell’Addolorata, a cui era molto legato”.

Dopo un breve momento di riflessione nella Chiesa di San Gottardo – di fianco alla quale don Camillo viveva – il folto gruppo di fedeli, guidato da don Roberto Trussardi, si è incamminato verso la Chiesa di San Defendente a Favirano, che ha sempre avuto un posto speciale nel cuore del parroco: ad illuminare quelle strade che il religioso aveva percorso così tante volte per raggiungere le famiglie e gli anziani del paese sono state le fiaccole portate dai numerosi “viandanti”, che nel silenzio della sera hanno creato un’atmosfera decisamente suggestiva e toccante.

Al corteo si sono uniti anche gli Alpini di Torre de’ Busi (in rappresentanza del mondo dell’associazionismo locale) e i volontari della Protezione Civile, che hanno provveduto a regolare il traffico insieme agli agenti di Polizia Locale, così come le sorelle di don Camillo, Miriam ed Eleonora, giunte dalla bergamasca con le loro famiglie.
La fiaccolata si è conclusa appunto a Favirano, dove don Roberto ha celebrato una Santa Messa in ricordo del suo predecessore, che sicuramente, dall’alto, si è unito a tutti i “suoi” fedeli nella preghiera e nel silenzio della riflessione.
B.P.
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