Il 7° rapporto UIL del Lario sulla cassa integrazione nelle Province di Como e Lecco, relativo al periodo gennaio-luglio 2018, conferma la diminuzione della richiesta di ore di cassa integrazione totale da parte delle imprese dei due territori rispetto allo stesso periodo dell’anno 2017:
Una situazione determinata dal calo delle ore di cassa integrazione straordinaria (-34,5% per Como, -53,2% per Lecco) e di quelle in deroga (-99,8% per Como, -98,5% per Lecco). Nel nostro territorio diminuiscono del 34,3% anche le ore di cassa integrazione ordinaria, che invece aumentano sull'altro ramo del Lario (+4,1%). Il settore tessile continua, in questi primi 7 mesi del 2018, a pesare nella richiesta di cassa integrazione ordinaria nelle Province di Como (+28%) e Lecco (+207,1%), che invece diminuisce nelle aziende della meccanica e metallurgia (-10,5% nel comasco, -55,2% nel nostro territorio).
"Il 7° rapporto UIL del Lario conferma la frenata della richiesta di cassa integrazione totale da parte delle aziende comasche e lecchesi, praticamente in tutti i settori escluso quello dell'edilizia in Provincia di Como (+2,2%)" commenta il segretario generale CST UIL del Lario Salvatore Monteduro. "Ancora una volta è da sottolineare che i dati sono carenti delle ore autorizzate di FIS e altri Fondi di Solidarietà, non diffusi dall'Inps, oltre che delle prestazioni erogate dal Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato (Fsba). Altro dato da considerare nell’analisi della cassa integrazione è da una parte l’abrogazione della cassa in deroga, che ha fortemente inciso quantitativamente sui dati del passato e, dall’altra, l’introduzione di un costo più elevato della straordinaria. Lo studio conferma che le aziende del settore tessile fanno fatica a mettersi alle spalle definitivamente la crisi economica, visibile sia nelle aziende della Provincia di Como, dove rappresenta il tessuto produttivo principale, sia in quelle di Lecco. Anche l’edilizia manifesta una condizione di difficoltà in Provincia di Como, mentre per le aziende metalmeccaniche la ripresa economica è più strutturata. I dati sembrano quindi confermare la graduale uscita del nostro sistema produttivo dalla fase più critica della crisi: sostanziale è stato l’apporto della domanda estera, ma ancora una volta non si può che rimarcare il fatto che è necessario accompagnare la ripresa economica con politiche mirate a sostenere la domanda interna, attraverso investimenti pubblici e ridando maggiore potere di acquisto ai lavoratori e pensionati, al fine di consolidare l’attuale fase di ripresa economica, con l’obiettivo di creare nuovi posti di lavoro stabili".
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