Come ogni anno la Provincia di Lecco ha illustrato i dati sulla produzione e la gestione dei rifiuti del territorio relativi al 2017, influenzati quest’anno da un’importante novità. Regione Lombardia ha infatti recepito le nuove modalità di calcolo della Raccolta differenziata stabilite dal Decreto ministeriale del 26 maggio 2016, che annovera come “differenziate” frazioni che prima non lo erano: ingombranti a recupero, rifiuti da spazzamento strade, inerti - provenienti da demolizioni e costruzioni da utenze domestiche - e parte organica avviata al compostaggio domestico, stimata secondo una formula definito dal testo normativo. “Quindi - ha precisato Bruno Crippa, consigliere provinciale delegato all’Ambiente - la percentuale del 2017 non è confrontabile con la raccolta precedente. Possiamo comunque rilevare un miglioramento ma è necessaria una spinta ulteriore verso la raccolta differenziata: la tariffazione puntuale in questo senso rappresentare il salto di qualità”.

Anche Sara Berizzi, del servizio Rifiuti e osservatorio del settore ambiente della Provincia, ha sottolineato che nonostante la variazione dei dati dal 2016 al 2017 e il leggero miglioramento registrato, “le proiezioni di Arpa che provano a leggere i dati dello scorso anno con il vecchio metodo, rivelano una percentuale stabile di raccolta differenziata”.
Tenendo presente questa importante premessa Berizzi ha presentato i numeri: nel 2017 sono state prodotte in Provincia 159.371 tonnellate di rifiuti (469,59 chili per abitante), l’aumento di tre tonnellate e mezzo sul 2016 è dato dal fatto che vengono considerati rifiuti urbani anche gli inerti e il compostaggio domestico prima non considerato, escluse queste frazioni si registrerebbe una diminuzione dell’1,5 per cento, leggermente inferiore al trend regionale che ha segnato un - 1,7 per cento. Sul totale dei rifiuti è apparentemente calato molto l’indifferenziato ma l’illusione è data dalla mancata inclusione dello spazzamento strade nella frazione residuale che è scesa solo dell’1,4 per cento.

Secondo a sinistra il consigliere delegato Bruno Crippa
Anche la raccolta differenziata non è migliorata come sembra: il dato del + 16 per cento non è infatti attendibile per via del nuovo metodo di calcolo. In generale la composizione dei rifiuti urbani è data dall’indifferenziato che con il 29,7 per cento conserva la maggioranza relativa, seguito da umido e vegetali entrambi di poco sopra il 13 per cento, al 10,3 è il sacco viola e all’8,6 il vetro. Con percentuali più piccole si registrano carta e cartone, plastica non riciclabile, metalli, legno, Raee, ingombranti, inerti.
Dove finiscono questi rifiuti è un fatto abbastanza noto, con alcune novità. Il 27 per cento dei rifiuti urbani è conferito fuori provincia: questo vale in piccola parte per i rifiuti non riciclabili, di cui solo il 9 per cento non è stato bruciato all’impianto di Silea e in misura maggiore per i rifiuti differenziati. Tutto il vetro è esportato e anche buona parte del vegetale, che non riesce ad essere completamente assorbito dall’impianto di compostaggio di Annone. Proprio in occasione dell’assemblea di soci di Silea che si è svolta ieri è stato approvato un investimento di nove milioni per ampliare l’impianto e arricchirlo di un modulo anaerobico per produrre biometano, con l’obiettivo di essere operativi per il 2022.
Passando ad analizzare la raccolta sul territorio Berizzi ha evidenziato come la situazione nei Comuni sia molto diversificata: l’obiettivo previsto dal Piano regionale per la gestione dei rifiuti (65 per cento di raccolta differenziata per ogni Comune e 67 a livello regionale) è raggiunto e migliorato nei Comuni briantei e in quelli della Valle san Martino, mentre è ampiamente disatteso nei paesi valsassinesi. Possiamo fare una “classifica per zone”, che vede in testa il casatese (74,3 per cento di raccolta differenziata), seguito dal meratese (73,4) e dal 71 dell’oggionese e della Valle san Martino; sotto il 70 per cento Lario orientale e lecchese, non raggiunge il 60 per cento la Valsassina. La disomogeneità è un tratto caratteristico del territorio. La diffusione della Raccolta differenziata in provincia non è ancora totale: nel 2017 sono stati 80 i Comuni a raccogliere l’umido, il vetro è ritirato con il porta a porta in 61 Comuni e la carta in 27 (undici più dello scorso anno). E questo si riflette sulla qualità della differenziata: i cinque Comuni più virtuosi (Montevecchia, Ello, Cassago Brianza, Lierna e Cremella) con il nuovo metodo di calcolo superano l’80 per cento (con il vecchio erano attorno al 70); i sei peggiori (Vestreno, Varenna, Morterone, Tremenico, Sueglio, Introzzo) sono inchiodati tra il 31 e il 36. È significativo un altro dato: dei dieci Comuni più popolosi della Provincia, che insieme contano oltre 144mila abitanti, poco meno della metà del totale, solo tre sono nella prima metà della classifica, si tratta di Galbiate (23°), Olginate (27°) e Casatenovo (36°). Gli altri sette si piazzano oltre il 40° posto: Valmadrera 46°, Colico 49°, Missaglia 51° e Merate 58°. Oltre la 60° posizione Calolzio (61°), Lecco che peggiora di un punto rispetto allo scorso anno e finisce 62° e Mandello 64°.

Mauro Colombo, Marco Peverelli e Angelo Valsecchi
A migliorare il panorama potrebbe intervenire la tariffazione puntuale: “Nel 2018 abbiamo fatto due incontri con gli amministratori interessati ad implementare nel proprio territorio questo sistema e hanno partecipato 38 Comuni - ha spiegato Mauro Colombo presidente di Silea - Da quanto ci daranno l’ok ci serviranno sei mesi di tempo per organizzarci e poi si potrà partire. Verrà usato un sacco rosso con il chip, che sarà identificavo della famiglia e geolocalizzato. L’unico requisito che chiediamo è che ci siano aree omogenee di almeno 20mila abitanti che richiedono servizio. A me come presidente della società fa solo piacere constatare che quasi 50 comuni superano il 70 per cento di raccolta differenziata con il nuovo metodo di calcolo, E’ un risultato eccezionale, dovuto al lavoro fatto negli anni dai Comuni. Nel 2018 i risultati saranno anche migliori grazie alla raccolta separata della carta è migliorata notevolmente la qualità della plastica e Corepla ci ha comunicato che avremo un aumento dei corrispettivi di 530mila euro, che si unisce ai risparmio di 170mila euro per minor materiale trattato. Il Cda ha deciso che questi 700mila euro vadano ai Comuni come premio, in base ai sacchi viola conferiti rispettivamente. Rispetto al 2017 abbiamo avuto un problema importante sull’impianto, a cui abbiamo fatto fronte utilizzando il circuito di mutuo-soccorso gestito dalla Regione Lombardia”. Soddisfatto anche il dirigente provinciale Angelo Valsecchi che auspica però che venga davvero riciclato il materiale recuperato, “non solo per i suoi componenti, ma dando davvero nuova vita ad un rifiuto. Sta alla sensibilità dei cittadini a richiedere anche prodotti costruiti con materiale riciclato”.
Il direttore di Silea Marco Peverelli ha concluso accennando al problema sempre più serio delle plastiche non riciclabili: “Il mercato cinese ha praticamente bloccato tutte le importazioni di plastiche dall’Europa, oggi quello che riceve lo controlla e se non è di qualità lo rimanda indietro. Abbiamo tanta raccolta differenziata ma non ci sono impianti in grado di recuperarla tutta. La Regione ci ha convocato due o tre volte per segnalare il problema e ci ha imposto di bruciare il dieci per cento di queste plastiche, il 15 ottobre scorso ci ha richiamati perché il problema sia acutizzato. Tutti gli inceneritori lombardi oggi sono saturi, è un problema che va gestito a livello politico”.
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