• Sei il visitatore n° 205.676.730
Vai a:
Il primo network di informazione online della provincia di Lecco
link utili
cartoline
Scritto Domenica 25 novembre 2018 alle 17:58

Pasturo: invocando forza per Cristian, il commosso addio a Gabriele 'libero stambecco' animato da travolgente passione

Without passion life is nothing.
Senza passione la vita è nulla.

Gabri lo aveva fatto incidere sul suo caschetto, il "pres" Alberto Zaccagni, nel giorno dell'ultimo saluto all'amico strappato alla vita decisamente troppo presto, lo ha voluto ripetere con la voce rotta dalla commozione. Per primo, a funzione ormai prossima a volgere al termine, si è avvicinato al microfono e, da vero numero uno qual è, ha ricordato con dolcezza colui il quale incontrandolo per la prima volta è riuscito - parole sue - a farlo sentire a casa, affiancandolo così nel lancio della ZacUp, voluta per ricordare il fratello Andrea e poi nella costituzione del Team Pasturo asd, divenuto a tutti gli effetti una famiglia per i tanti giovani che quest'oggi, hanno indossato con orgoglio la felpa sociale, con il profilo dei nostri monti, per dire grazie a Gabriele Orlandi Arrigoni, accompagnandolo nel suo ultimo viaggio in discesa verso il camposanto del paese.

Gabriele con Antonio Rossi e Alberto ad una Zac Up. Sotto Zaccagni porta a spalla il feretro dell'amico

Per abbracciare, come una vera grande famiglia, la moglie Debora, prima "quota rosa" tra le fila del sodalizio alla sua nascita e "nostra capitana", come l'ha definita Zaccagni invitandola a stringere i denti, a "continuare a coltivare la tua, la sua e la nostra passione". Per dire alla mamma e al papà di Gabri e a tutti i loro parenti, che "la morte non è niente" citando le parole di Sant'Agostino. Per supplicare il nuovo angelo salito in cielo di "trasferire tutta la sua forza a Cristian", l'amato nipote ancora ricoverato in prognosi riservata a Bergamo per le conseguenze patite nel terribile schianto tra la moto condotta dal 39enne e una vettura in svolta, giovedì pomeriggio, dinnanzi all'Alva di Balisio.
Signore delle cime, con il suo carico di poesia, ha accolto l'ingresso del feretro nella parrocchiale gremita: "è un grande silenzio quello che caratterizza questa assemblea" ha detto il celebrante, chiedendo al Signore di entrare in questo silenzio, indicato quale "la forma più delicata e vera di vicinanza e affetto", "per far tacere le tante chiacchiere, i giudizi frettolosi e i convenevoli formali". Il silenzio, è stato detto, è la strada "per tentare di acuire il grido di dolore, per far sedimentare tante domande che ci salgono dal cuore a cui nessuno risponde, nemmeno Dio. Anche Dio tace [...] Il silenzio non è però vuoto: è ricolmo della Sua presenza [...] Mi è stato detto che i soccorritori hanno tentato a lungo di riaccendere il respiro di Gabriele. Li ringraziamo di cuore" ha aggiunto, parlando dinnanzi ai volontari del Centro Valle in lutto, avvolti dalle loro divise arancione, fianco a fianco con i "rossi" del CNSAS.

"Quando gli sforzi umani si sono arresi, Dio ha alitato in lui il soffio della vita che non muore. Quando si vive una vita serena, gioiosa, limpida di cose belle come quella che ha vissuto Gabriele non può essere soffocata nemmeno dalla morte. Quando l'amore come quello tra Gabriele e Debora tocca quegli accenti e quella profondità che li univa nemmeno la morte può infrangere quella comunione" ha sostenuto poi il parroco, ricordando di aver incontrato più volte i due innamorati sui sentieri che sovrastano il paese. "Loro correvano come liberi stambecchi ma incrociandomi si fermavano: il sorriso di Gabriele era la più bella carta di presentazione, più che ai risultati era interessato alle persone". Quelle tante persone che oggi si suono riunite in chiesa, nella consapevolezza che, senza il loro amico, saranno costrette ora a affrontare una gara senza conoscerne il percorso ma "siamo certi - ha detto un cugino dal pulpito - che tu sarai con noi, a farci il tifo, a supportarci". "Vogliamo pensarti ancora con noi" hanno aggiunto anche i colleghi di lavoro della Galperti, dicendosi fieri "di essere stati parte della tua squadra".

"Tutto ciò non può sfumare nella nostalgia, nei ricordi. E' vita vera" ha chiosato il sacerdote dall'altare, ricordando come Gabriele non abbia avuto figli ma come abbia, con Debora, gettato il seme per costruire qualcosa di bello per i bambini del paese. Ed il fiore tornerà a sbocciare il prossimo 15 settembre, con l'edizione 2019 della ZacUp: Orlandi Arrigoni non sarà alla linea di partenza o lungo il tracciato ma, Zaccagni gli ha già chiesto un nuovo, gravoso, impegno "per far tornare a spendere sulla tua amata Grigna il sole". Gabri, magari nascosto dietro ad una delle tante nuvole che di solito mettono il cappello alla vetta, di sicuro ci sarà.
A.M.
© www.leccoonline.com - Il primo network di informazione online della provincia di Lecco