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Scritto Martedì 18 dicembre 2018 alle 10:00

Erve: Carmen Valsecchi in mostra con le Befane, cartoline natalizie e... bustine da zucchero

Davvero una collezione curiosa quella della signora Carmen Valsecchi, che da più di vent’anni raccoglie… bustine da zucchero e cartoline natalizie. Ed è proprio per rendere omaggio a questa sua originale passione che il Comune, la Pro Erve e la Biblioteca Civica hanno scelto di contribuire all’organizzazione di una mostra ad hoc nella sala consiliare di Erve, inaugurata nel pomeriggio di domenica 16 dicembre.


Carmen Valsecchi e il marito con il sindaco di Erve Giancarlo Valsecchi

In esposizione anche decine di Befane di ogni foggia, dimensione e colore, alcune delle quali “parlanti” e anch’esse parte della collezione privata di Carmen Valsecchi che solitamente, nel periodo natalizio, “invade” il suo soggiorno. “A differenza di quanto spesso si crede, in realtà la Befana non è una strega, bensì una vecchina affettuosa, la cui scopa volante simboleggia il gesto della purificazione delle case (e delle anime) in previsione della rinascita della stagione dopo l’inverno” ci hanno spiegato Carmen e il marito, il suo primo aiutante nel suo lavoro certosino di raccolta e catalogazione della sua immensa mole di suppellettili natalizie.




“Le bustine di zucchero e le cartoline provengono da varie zone d’Italia: alcune sono dei pezzi rarissimi, risalenti anche a più di un secolo fa. Più passa il tempo, quindi, più si fa complicata la ricerca per la nostra collezione: anche ai mercatini dell’antiquariato è difficile trovare esemplari anteriori agli anni ’60-’70, “storici” quanto alcuni di quelli che possiamo vantare noi”. Come è possibile scoprire visitando la mostra ervese le prime bustine da zucchero vennero create in Francia, Belgio e Olanda nel 1914: a differenza di oggi non erano sigillate, ma avevano una linguetta nella parte superiore e venivano riempite soltanto al momento della vendita. In Italia hanno iniziato a circolare alla fine del secondo conflitto mondiale, pertanto i primi collezionisti sono apparsi intorno al 1968. Il loro peso varia solitamente fra i 3 e i 5 grammi, mentre le forme – rettangolari, quadrate, rotonde e triangolari, ma anche ovali, cubiche e tetraedriche – cambiano spesso in base a festività e ricorrenze, per esempio San Valentino e appunto Natale. Alcune delle serie più famose e ricercate – come l’ormai introvabile “Lorenzo Lotto” – possono valere anche la bellezza di 350 euro!

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Non sono da meno le cartoline natalizie, tra i mezzi più tradizionali per l’invio di auguri in occasione delle festività: la loro commercializzazione si diffuse a partire dagli anni ’60 dell’Ottocento, con soggetti religiosi (Gesù Bambino e la Sacra Famiglia, la grotta e la stella di Betlemme…), ma anche “laici” (l’albero di Natale, Santa Claus, i pupazzi di neve…). Quella che è considerata la prima “ufficiale” della Storia, stampata per la vendita, fece la sua comparsa nel 1843, quando l’uomo d’affari inglese Henry Cole, che lavorava alle poste britanniche, commissionò all’amico disegnatore John Callcott Harsley la realizzazione di 1.000 cartoline di auguri per i propri conoscenti: Harsley vi raffigurò una famiglia, composta da soggetti di varie generazioni intenti a festeggiare il Natale con un brindisi a base di punch.




I biglietti – che misuravano 8,5 x 14,5 centimetri – furono stampati a litografia presso la Jobbins of Warwick Court di Holborn (Londra) e colorati da un pittore professionista, per poi essere acquistati da Cole al costo di uno scellino cadauno. Con l’avvento dell’industrializzazione, si iniziarono a produrre cartoline sempre più economiche, fatto che contribuì rapidamente alla diffusione dell’usanza, nonché alla loro “personalizzazione” con i temi più svariati legati alle festività, anche negli Stati Uniti e nel resto del mondo, finché la loro domanda cominciò a raggiungere i 5 milioni all’anno.


Carmen Valsecchi con alcuni tra gli organizzatori della mostra
Secondo da destra il presidente della Pro Erve Fabio Valsecchi


Carmen Valsecchi con la sorella e le nipoti

Per approfondire queste e altre curiosità, oltre che per ammirare da vicino gli insoliti oggetti da collezione di Carmen Valsecchi, sarà possibile visitare la sua mostra – ad ingresso libero – anche nelle giornate del 21, 22, 28 e 29 dicembre dalle 21.00 alle 22.30, nonché del 4 e 5 gennaio negli stessi orari. Nelle domeniche del 23 e 30 dicembre e nella ricorrenza dell’Epifania l’esposizione resterà invece aperta dalle 15.00 alle 18.00.
B.P.
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