Ricordare per trasmettere i valori. Esprime un concetto che dovrebbe essere il cardine del nostro presente il titolo dato alla mostra allestita pressa la Casa di Riposo Madonna della Fiducia di Calolzio dai ragazzi della scuola secondaria di primo grado Caterina Cittadini.

L'esposizione, inaugurata ufficialmente giovedì 10 gennaio, è il culmine di un progetto intergenerazionale a cui hanno lavorato gli alunni dell'Istituto - ed in particolare i ragazzi di terza media - in collaborazione con gli ospiti della RSA e del CDI. Si è trattato, nel dettaglio, di un'esperienza di arteterapia che ha visto nonni e "nipoti" fianco a fianco in tre distinti momenti. Al primo incontro i giovani studenti si sono presentati presso la struttura calolziese con un sacco di domande da porre agli ospiti, in un rapporto uno a uno: formate le coppie, si è lavorato così sulla reminiscenza, raccogliendo i ricordi di un determinato periodo storico - gli anni del secondo conflitto mondiale e l'immediato dopoguerra - di uomini e donne testimoni diretti della miseria generata dalle vicende belliche e della successiva rinascita. Insieme, poi, intervistatori e intervistati hanno trasformato i racconti in un quadro astratto, colorando con le tempre un semplice cartoncino bianco.
Rielaborato il materiale raccolto al primo incontro, i ragazzi di terza sono poi tornati alla Casa di Riposo per rileggere ai protagonisti i testi confezionati, provvedendo a integrazioni e modifiche, qualora ritenute necessarie dall'anziano. Le emozioni espresse dai nonni e condivise con gli studenti hanno poi concretamente preso forma: da ogni racconto sono state estrapolate infatti tre parole, plasmando poi il significato di una di queste con la creta, realizzando così manufatti a quattro - o sei - mani.

Per conservare infine i ricordi, nel terzo appuntamento, i partecipanti al progetto hanno decorato una scatola riempendola con le foto, le immagini, le poesie e quant'altro scelto dai ragazzi in relazione al preciso periodo storico e alla zona geografica di riferimento per l'anziano e il suo racconto.
L'intera produzione da giovedì è così rimasta in mostra presso la Rsa fino a quest'oggi, per essere condivisa con i visitatori.
"Il progetto è stato di una ricchezza enorme. Ragazzi e anziani si sono arricchiti in questo lavoro di condivisione, che ha visto momenti di incontro davvero toccanti" commentano, con orgoglio, dalla scuola.
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