Ha preso il via oggi, sabato 4 maggio, l'esercitazione di due giorni che vedrà messi letteralmente in campo oltre due mesi di lavoro della Protezione Civile provinciale. L'iniziativa, dal titolo Collaboriamo 2019, prevede la collaborazione non solo di svariati Comuni del lecchese, ma altresì delle diverse Comunità montane, forze dell'ordine e autorità locali, volontari e alcuni Parchi, il tutto sotto le direttive del Comitato Coordinamento del Volontariato (CCV) in collaborazione con la Provincia: tutte realtà che per due giorni si ritroveranno unite nel medesimo team operativo animato dall’impegno di oltre 250 volontari di PC.


Dopo il corso dedicato a volontari più o meno esperti, coordinatori e capisquadra della
Protezione Civile provinciale - organizzato proprio dal CCV presso la propria sede a Sala al Barro - i partecipanti si sono così uniti a moltissimi altri operatori per cimentati nella tanto attesa esercitazione pratica. Come spiegato dagli organizzatori, la vera novità di questa prova è stata l’introduzione di un sistema informatizzato capace di coordinare le attività specifiche di ciascun gruppo o scenario, monitorando le azioni dei volontari, intercettando richieste di aiuto o supporto e, ancora, verificando se gli operatori coinvolti siano ancora sul posto o piuttosto di ritorno alla base.


“L’attività principale di questa esercitazione consiste proprio nel testare il sistema di segreteria provinciale” ha spiegato il membro del direttivo del CCV,
Michele Motta. “Normalmente ogni gruppo organizza la propria esercitazione di Protezione Civile, ma questa volta abbiamo voluto raggrupparle tutte insieme in modo da testare questa struttura di segreteria che sarà essenziale nel coordinamento, soprattutto nel momento in cui si dovesse presentare una problematica vera come quella dello scorso 29 ottobre, che ha visto su tutta la provincia diverse criticità legate al maltempo”.


In un continuo rimbalzo di informazioni tra la sala di comando e quella radiofonica, le decine di volontari oggi attivi nel cuore del Centro Polifunzionale Emergenziale di Sala al Barro hanno così testato per la prima volta la ramificata rete di comunicazioni provenienti dai 10 scenari sparsi per la provincia, dando risposte a seconda delle priorità stabilite in ingresso e privilegiando un dialogo che fosse il più possibile rapido ed efficace.
Come raccontato dal membro Comitato di Coordinamento
Mauro Viganò, grazie al nuovo sistema di segreteria (il quale, in caso di emergenza, potrà essere attivato anche da remoto), i responsabili dei vari scenari potranno accedere ed effettuare delle comunicazioni in tempo reale dirette al CCV attraverso dei moduli precompilati di segnalazione realizzabili per via di qualsiasi mezzo tecnologico - smartphone, PC o tablet - ed in modo totalmente gratuito.

Fabio Valsecchi e Giuseppe Disetti

Oltre all’innovativa introduzione dell’occhio digitale del sistema informatico, essenziale per la riuscita dell’esercitazione è stata la collaborazione con molte realtà “esterne” al mondo della Protezione Civile: tra queste, una rappresentanza dell’
Associazione Radioamatori Italiani (ARI) che – capitanati del dottor Bonfanti – non solo ha avuto la possibilità di sfruttare la rete radioregionale lombarda per poi testarla sui vari scenari lecchesi, ma ha altresì “educato” le varie associazioni di volontariato ad incaricare una persona addetta esclusivamente alla radio, a dimostrazione della centralità delle comunicazioni nelle situazioni emergenziali.

I membri dell’Associazione Radioamatori Italiani (ARI)

Il membro del direttivo CCV Michele Motta e il Presidente Claudio Usuelli
Oltre a loro, i membri del CCV hanno ricordato anche i volontari della Croce Rossa impegnati in uno scenario in Valsassina, e poi ancora le decine di Penne Nere coinvolte a Colico. Essenziale, infine, la sinergia con gli Ordini Provinciali degli Ingegneri e degli Architetti, i quali hanno contribuito nel “trasmettere ai volontari – maggiormente diffusi sul territorio - la capacità di cogliere situazioni particolari che solo l'occhio esperto del professionista saprebbe vedere ed affrontare”.

Il responsabile provinciale Fabio Valsecchi, il Presidente del CCV Giuseppe Disetti insieme
alla sua vice Domizia Mornico e il membro del direttivo Mauro Viganò

Nello specifico, i professionisti coinvolti sono stai invitati a dare il proprio supporto lungo tutti i dieci scenari coinvolti: in primis quello di Olginate – sfondo sul quale più si sono concentrate le energie degli esperti – che ha fatto da sfondo alla simulazione di un rischio sismico; accompagnato poi da Abbadia lariana, nella quale si è testato il rischio idrogeologico simulando lo scenario di una frana; il comune di Annone, in cui un gruppo di volontari ha studiato ed appreso come usare strumenti di localizzazione GPS, sfruttandoli per mappare alcune aree e rendere più snella la gestione della ricerca dispersi; e poi ancora il comune di Bulciago, in cui è stato simulato un evento meteorologico con conseguente allestimento del campo; lo scenario di Colico e quello di Imbersago caratterizzati rispettivamente da emergenza idrogeologica ed alluvionale; lo scenario de La Valletta nel quale è stato condotto il duplice lavoro di allestimento del campo e studio dei quaderni di presidio; e quello appartenente alla Comunità Montana che ha visto testare sul proprio suolo uno scenario d’urgenza idrogeologica e di antincendio boschivo.

Il sindaco di Olginate, Marco Passoni

Ultima, ma non per importanza, l’esercitazione di Lecco, composta da due scenari di rischio idraulico per i quali l’operato dei volontari ha preso il via fin da ieri sera. Una fitta e coordinata rete tra vari gruppi e Comuni, elogiata in primis da Presidente provinciale
Claudio Usuelli. “È essenziale avere un luogo in cui tutto è presente e dove si sappia dove andare a prendere tutto quello che serve” ha sottolineando, riferendosi al quartier generale del Centro Polifunzionale galbiatese. “Il tempo del ‘faccio io e penso solo a me stesso’ è finito da un pezzo, quindi serve cercare di andare in questa direzione che ormai sembra essere ben imboccata”.
Una proficua cooperazione altresì lodata anche dal responsabile provinciale Fabio Valsecchi, orgoglioso del fatto che - delle 51 organizzazioni di volontariato presenti sulla provincia – l’esercitazione odierna ne abbia coinvolte un significativo 80%.

Il membro del Collegio dei Geometri Pietro Valsecchi

Rappresentanti degli Ordini degli Architetti e Ingegneri che si sono occupati dello scenario di Consonno
“Questo è un risultato importante che evidenzia quanto Provincia e CCV insieme riescano a fare rete sul territorio” ha precisato, sebbene al suo fianco non sia mancata la considerazione in merito del Presidente del CCV,
Giuseppe Disetti, ormai in scadenza di mandato. “Come diceva il Presidente Usuelli, è giusto che il materiale venga portato tutto qua, però dietro tutto questo c’è stato un duro lavoro di tre anni per poter avere questo posto, per il quale noi abbiamo a lungo insistito” ha ammesso, mettendo sul tavolo la tanto delicata quanto pregnante questione economica legata al CCV. “Noi abbiamo sempre dovuto anticipare come volontariato i soldi messi e – se siamo addirittura riusciti a collaborare con gli Ordini dei professionisti – ora dovremmo cercare di collaborare al meglio anche con la Provincia: essa senza di noi non so dove possa andare, ma anche noi senza la Provincia non so dove potremo andare”.
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