Revocato l’ordine di evacuazione: tutti gli sfollati di Dervio posso far rientro nelle loro case. L’indicazione arriva direttamente dalla Prefettura. A comunicarlo è il sindaco Stefano Cassinelli che – alle 18.50 – ha già predisposto l’invio dei pullman per recuperare presso l’oratorio di Bellano e l’auditorium di Colico i suoi concittadini allontanati dal primo pomeriggio dalle loro abitazioni.
E’ rientrato infatti l’allerta relativo alla diga di Premana, motivo per il quale, in via precauzionale, era stato dato l’ordine di evacuazione per 800 residenti nella “zona rossa” a ridosso del torrente Varrone e della foce dello stesso. Certo, per i derviesi in rientro in paese non mancheranno disagi. “In alcune zone manca ancora la corrente” aggiunge infatti Cassinelli, assicurando però come tecnici e volontari non abbiano mai smesso di lavorare per cercare di riportare il borgo lacustre alla normalità dopo l’invasione di acqua, terra e detriti a seguito dello straripamento del torrente che lo attraversa.
In fase di riapertura - annuncia la Provincia - anche la sp72.
Evacuati, nell’arco della giornata, anche 220 residenti di Primaluna e una cinquantina di abitanti di Premana, gli altri due comuni che hanno dovuto fare i conti con le conseguenze dell’ondata di maltempo che si è abbattuta sul territorio.
Alcune persone in alpeggio sono stati recuperati con l'ausilio del Soccorso Alpino che, dalle 10, ha messo a disposizione una propria squadra.




Una ventina di tecnici Cnsas della stazione di Valsassina e Valvarrone della Lariana, infatti, stanno operando e proseguiranno domani per assistere a una serie di situazioni in cui è stata richiesta la loro presenza. Hanno supportato nello sgombero di una famiglia in una baita d’alpeggio a Pagnona; in contemporanea è arrivata la richiesta d’intevento per un altro nuceo.



Le squadre erano attive anche a Premana e poi hanno accompagnato alla diga di Pagnona i tecnici Enel che dovevano salire per verificare la sicurezza della diga. Domani (giovedì) il sindaco di Primaluna ha richiesto la disponibilità delle squadre di pronto impiego e per l’assistenza ai geologi nella zona del Monte Olino.
Resta nel frattempo chiusa, all'altezza di Primaluna la strada statale, con la Valsassina di fatto tagliata in due.