I prossimi giorni per Premana saranno quelli decisivi: si spera ovviamente nel tempo e nella definizione di un vero e proprio piano di intervento per mettere in sicurezza quella "ferita" che incombe sull'abitato con l'ulteriore la minaccia di una frana che scivolando in una valletta potrebbe compromettere anche la porta d'accesso alla zona industriale "bassa" di Giabbio, fortunatamente risparmiata dall'ondata di fango e detriti scaricatasi sul paese nella mattinata di mercoledì. E' il sindaco Elide Codega a fare il punto.


"La situazione ad ora è stabile. La protezione civile sta continuando a lavorare per la messa in sicurezza" afferma il primo cittadino. "La pulizia continua ma il versante franato preoccupa: in caso di ulteriori piogge potrebbe scivolare dell'altro materiale a valle". E del resto lo smottamento è la prima cosa che si nota superato il Pian delle Betulle e l'Alpe di Paglio. Appena la strada inizia a scendere, si intravede subito lo smottamento che sovrasta l'abitato. Il terreno è vistosamente scivolato a valle, fra le case sottostanti. Un'abitazione rurale è rimasta lì, in mezzo alla frana.


Oggi la strada che attraversa il paese è già stata pulita. Premana, come noto, è famosa per il suo acciaio, le sue lame e le sue forbici. Strumenti resistenti e pregiati. Un'arte, quella della lavorazione del ferro, che non è andata persa nei secoli. Sotto ogni casa c'è un piccolo laboratorio artigiano. Alle soglie dell'abitato, questa mattina, abbiamo incontrato il signor Giuseppe. Ha una piccola fucina e un'incudine davanti, è intendo a battere il metallo incandescente. Lui si è già rimesso al lavoro. Risalendo l'unica strada che attraversa il paese incontriamo la situazione peggiore. Dallo smottamento sopra il caseggiato sono scesi molti detriti. Non c'è stato nessun ponte a fare da "diga". Gli alberi si sono incastrati direttamente fra le case. Quello che normalmente è un piccolo ruscelletto quasi insignificante mercoledì mattina si è trasformato in una cascata d'acqua in piena. Il fango è entrato nelle abitazioni, fino ai primi piani.


Troviamo i signori Giuseppe e Augusto, due volontari della Croce Rossa. Loro hanno accolto gli sfollati nella prima fase. Ci raccontano il momento dell'evacuazione: "Continuava a piovere intensamente da ore. Siamo intervenuti nella mattina di mercoledì per evacuare subito 50 persone, in quella che poi è diventata la "zona rossa", sotto lo smottamento. Ci siamo mobilitati subito perché abbiamo capito la gravità della situazione. Per fortuna uno di noi era di servizio, ed è rimasto fuori paese con l'ambulanza, oltre la frana. In questo modo avremmo potuto effettuare trasferimenti. Adesso prestiamo supporto al personale impegnato nei soccorsi".

Primo a sinistra il vicesindaco

Al lavoro, questa mattina, c'era anche il vicesindaco Domenico Pomoni: "Stiamo aspettando la protezione civile da Como. Insieme ai vigili del fuoco apriranno due, tre cantieri nella "zona rossa". Ripristineranno il corso d'acqua. Per la frana a monte, che si è staccata verso le 9 di mercoledì mattina, non possiamo ancora valutare i tempi necessari per l'intervento".
Il numero degli sfollati resta alto, molte case restano tutt'ora inagibili.
"Ieri - ci ha spiegato il vice sindaco - dopo gli interventi dei vigili del fuoco su 84 sfollati sono putiti rientrare in 37. Restano una cinquantina di persone fuori dalle abitazioni, proprio nella "zona rossa" a inizio paese". Quasi tutti sono ospiti da parenti o si trovano nelle seconde case. Non si sa quando potranno tornare.
© www.leccoonline.com - Il primo network di informazione online della provincia di Lecco