Si dice che quello raccolto in questa zona dell'India, sia uno dei tè più buoni del mondo.
Il centro della città è pieno di negozi, bar e ristoranti che invitano ad assaggiare questa bevanda prelibata.
Ma noi, come spesso accade in questo viaggio, non potevamo fare un'esperienza "normale" e così ci siamo infilati in una situazione che dire assurda è dire poco!
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Stavamo camminando tra i campi di tè, cercando di annusare le foglie inodore di quelle piante color verde lucido, mentre Paolo provava a parlare con un finto accento inglese.
Ad un tratto notiamo un baracchino che
da fuori sembra un normale negozio di caramelle, patatine e bibite come ce ne sono tantissimi in India.
Dall'entrata sbuca una signora.
Ha i capelli neri raccolti in uno chignon, un po' di trucco sugli occhi e un bel vestito colorato addosso.
"Volete assaggiare una tazza di tè di Darjeeling?"
Ci chiede con un bel sorriso sul viso.
Avrà una cinquantina d'anni e sembra il personaggio perfetto per una fiaba o per un film di fantasia.
Ovviamente un invito come quello non possiamo rifiutarlo, anche perché quel tè tanto famoso volevamo proprio assaggiarlo.
Così ci infiliamo in una piccola porticina e in un attimo ci ritroviamo catapultati in un luogo assurdo.
Drappi colorati alle pareti, due divani, un tavolino con una tovaglia di pizzo in mezzo alla stanza.
Poi peluche di cani e gatti che a primo impatto sono un po' "angoscianti".
Vasi con fiori finti, tendaggi ricamati e altre centinaia di oggetti che non riusciamo neanche a riconoscere.
E sì che da fuori sembrava solo un normale negozietto.
L'atmosfera all'interno di quella stanza è davvero surreale, ma per qualche strano e incomprensibile motivo ci sentiamo a nostro agio.
Probabilmente è la stessa sensazione che deve aver provato Alice nel Paese delle Meraviglie.
Straniti ma incuriositi ci sediamo sul divano. Passano due minuti e la signora del negozio/sala da tè ci mette tra le mani due tazze di porcellana, decorate con fiori.
All'interno un liquido dal colore dorato e un profumo intenso di tè leggermente affumicato.
Abbiamo tra le mani il tè di Darjeeeling, il tè più buono del mondo.
Sembra molto diverso da quello della bustina comprata al supermercato a Lecco, o forse è solo la situazione assurda in cui ci troviamo a farlo apparire così!
Lo beviamo lentamente senza zucchero né latte per assaporarlo meglio.
Un sorso alla volta come fosse la più preziosa delle pozioni.
"Super Fine Tippy Golden Flowery Orange Pekoe"
Dice velocemente e con una vocina stridula, la signora mentre beviamo i primi sorsi.
"Super Fine Tippy Golden Flowery Orange Pekoe"
Ripete come fosse una filastrocca e ci ricorda subito Mary Poppins con il suo supercalifragili.
Ci guardiamo un po' perplessi, ma lei continua...
"Super Fine Tippy Golden Flowery Orange Pekoe"
Siamo confusi... che ci stia facendo qualche incantesimo?!? Vista la stanza in cui ci troviamo tutto è possibile!
"Super Fine Tippy Golden Flowery Orange Pekoe"
Vedendo le nostre facce a metà tra il preoccupato e il curioso, aggiunge "è il nome del tè che viene raccolto in queste piantagioni. Quello che state bevendo!"
E continua a ripetere quelle parole per decine di volte, intervallandole a delle brevi risate.
Tiriamo un sospiro di sollievo, almeno abbiamo capito che non ci sta facendo un qualche strano incantesimo!
Ok, la situazione è diventata piuttosto... bizzarra.
Stringiamo quelle tazzine di ceramica tra le mani e piano piano sorseggiamo quel tè.
Non siamo grandi intenditori ma è davvero buono, riempie la bocca e lascia un piacevole retrogusto.
Nel frattempo sul tavolino davanti a noi sono comparse delle ciotoline piene di foglie scure.
La bizzarra signora, inizia a mostrarcele una a una facendocele annusare e spiegandoci le differenze.
C'è il tè bianco che è quello più pregiato.
Il tè verde che ha moltissime proprietà.
Il tè nero che è il preferito della signora.
Il tè raccolto a Marzo, che ha un sapore diverso del tè raccolto a Giugno.
Restiamo estasiati ad ascoltarla, con la nostra tazzina in mano.
Ma in che situazione siamo finiti? Volevamo solo assaggiare il tè di Darjeeling e invece stiamo assistendo a una vera spiegazione... siamo davvero fortunati.
A un certo punto, però, dalla stessa porticina in cui eravamo entrati noi, compaiono due ragazzi.
"Possiamo avere una tazza di tè?" Chiedono alla "signora del tè".
Prendiamo l'occasione per darci alla fuga, finiamo il nostro tè, ci alziamo e salutiamo.
Così in un attimo usciamo da quel mondo incantato fatto di tè, di colori, di filastrocche strane, dei sorrisi della signora.
E mentre camminiamo tra le piantagioni ci guardiamo e scoppiamo a ridere.
"Ma è successo davvero a noi?!?"
Non potevamo trovare modo più originale per assaggiare il tè più buono del mondo!
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